Anima

Questo articolo è stato scritto e pubblicato da Sabina Piras.

Sei nata così…
da un caso strano
da un impeto di passione
da un gesto gentile.
Sei viva, perfetta
e quando ti arrabbi
sei ancora più bella.
Se Picasso ti avesse
incontrata in carne e ossa
ai suoi tempi
saresti diventata la sua musa,
per il buon Dio
sei diventata la Madre Celeste,
nel firmamento
la stella più luminosa.
Sei vita, sei gioia
sei quel qualcosa che si fatica a descrivere,
a capire,
e venir ammaliati da te è un attimo
quell’attimo che dura una vita.
Sei immortale!!
Rara e preziosa,
dolore e gioia
mistero e concretezza
sei l’impulso di chi non muore mai
di chi non si dimentica,
anche se spesso ti cacciamo
sei rinchiusa dentro di noi.

Angelo Custode

Questo articolo è stato scritto e pubblicato da Sabina Piras.

Posso parlare con te anche se so che non otterrò mai risposta. Posso raccontarti i miei segreti più intimi perché so che non potresti scandalizzarti mai.
Riesco a vederti dovunque il mio pensiero sia rivolto a te e darti le sembianze più disparate.
C’è stato un periodo in cui mi ero illusa di averti incontrato in terra, mi ascoltavi, mi capivi, e quando esageravo mi davi anche qualche tiratina d’orecchi.
Sembravi reale, la voce calma e pacata di un caro amico, la fisionomia rassicurante di un vecchio saggio, le movenze di uno che non mi potrebbe mai far del male.
E la sicurezza di averti trovato in terra mi dava sollievo, con la certezza che con te al mio fianco avrei potuto superare qualsiasi avversità. Ti ritrovo a distanza di anni… o forse non ti ho mai perduto veramente, e devo dire che nonostante io mi senta molto più vecchia la tua visita improvvisa mi fa sentire ancora ragazzina.
Tu invece non sei cambiato neanche un po’, a parte il tono di voce più serioso, riesco di nuovo a scorgerti al mio fianco, forse tu prima di me hai compreso che non è ancora arrivato il momento per lasciarti, per dirti addio.
Ho ancora bisogno di te, delle tue prediche, le tue raccomandazioni. Ho un’età definita da molti adulti ma ogni tanto continuo a perdermi, e reclamo attenzioni, comprensione anche nonostante le cose poco consone che potrei pensare nonostante la mia non più tenera età.
Ho bisogno della tua presenza silenziosa al mio fianco, della tua forza, della tua calma. Ho bisogno di te… anche se non ti vedo.

Malessere

Questo articolo è stato scritto e pubblicato da Sabina Piras.

E quando sbircio fuori dalla finestra che mi sembra tutto irreale, qualsiasi cosa abbiamo dentro il mondo vive indisturbato, neanche se ne accorge. I prigionieri nelle carceri conducono una vita monotona e anonima ma l’hanno scelta loro quella vita, con le loro azioni, la loro testa. Io sono libera, lontana da quel mondo ma alle volte mi sento prigioniera anch’io. Vorrei fare tante cose per cambiare, potrei… le mie condizioni me lo permettono ma spesso mi blocco, inciampo, torno indietro; ci vuole più coraggio, più menefreghismo, dovrei essere più assetata di vita. Forse non sono pronta, non sono abbastanza coraggiosa, fare il fatidico salto nel buio non è proprio il massimo in questo periodo. Ho paura, prigioniera di me stessa, delle mie stesse paure. E questo mi porta quasi sempre a fare scelte sbagliate, o a non farne proprio, allora resto immobile aspettando il da farsi, forse col tempo le cose miglioreranno. Stiamo attraversando un’epoca in cui tutto viene messo in discussione, e fare un passo falso potrebbe essere fatale, dove si… il covid, la guerra hanno contribuito non poco a destabilizzare tutti ma c’è molto di più. C’è sempre stata incertezza e spesso ci mettevamo una benda negli occhi per negare l’evidenza e si andava avanti. Oggi non fa più, c’è stanchezza, e una voglia di cambiamento mai sentita prima. E non parlo solo di me, io non sono nessuno, un puntino nell’universo, una goccia nel mare… purtroppo la sofferenza si è estesa a macchia d’olio, pretendiamo cose grandi ma le piccole neanche le notiamo, l’essenza dell’essere umano si sta perdendo, il suo genere è a rischio di estinzione per mille ragioni; eppure, l’uomo stesso non comprende, non si accontenta, non ne grato per ciò che ha già, vuole di più… con arroganza, con prepotenza. Il potere comanda su tutto, e spesso il potere è in mano a persone malvagie, irresponsabili, senza scrupoli e non sempre la giustizia riesce a limitare i danni. Il resto del mondo va avanti, spesso segue gli eventi in mondovisione quasi come fosse una faccenda lontana, e solo quando l’imprevisto bussa alla propria porta che comincia a porsi domande, e questo ahimè succede per qualsiasi cosa… A volte ho lo stato d’animo tormentato e vorrei una bacchetta magica per cambiare molte cose, mi chiedo… i potenti signori della guerra, i truffatori, i molestatori, gli assassini quali pensieri hanno per agire in quel modo? Abbiamo le carceri gremite eppure le persone che fanno più danno sono libere di fare il bello e il cattivo tempo a loro piacimento senza poter far niente per fermarle e fermarle per sempre sarebbe il vero potere. Malessere generale di un mondo che va alla deriva e non ce ne accorgiamo.

Amata Terra

Questo articolo è stato scritto e pubblicato da Sabina Piras.

(La Sardegna) Terra ferita, terra amata
terra che mi hai stretta e cullata
visitata e ammirata dagli stranieri
occupata da ricchi e banchieri
mai avrei pensato di abbandonarti
ho preferito di più sacrificarmi
accontentandomi di piccoli lavori
svolti con fatica e poco retribuiti e sfruttati…
Terra ricca di vita e di emozioni
terra avara di lavoro e soluzioni
invidiata dalla sua stessa gente
che la denigra e poi se ne pente
violata col fuoco e con l’abusivismo
e intorno tanto menefreghismo
E quando è Lei a stancarsi
ci si sorprende a meravigliarsi
ci si chiede il motivo di tanto dolore
mentre la terra si tinge di uno strano colore
campi bruciati e alluvioni,
per poi scoprirci ‘piccoli uomini’
Terra ferita, terra amata…
un giorno sarai tu la predestinata
campi in fiore e campi da arare
fiumi e mari pescosi e pieni di vita
lavori per tutti e invidia bandita.
Un augurio a te che sei il mio futuro
cambia solo in meglio e… tieni duro

Ti Penso

Questo articolo è stato scritto e pubblicato da Sabina Piras.

Ti penso come l’ultimo 
desiderio di un condannato
ti voglio con l’ardore 
di un felino affamato,
sospinta dalla forza di un miraggio
scappo dall’illusione di averti amato.
Non ho potuto assopire 
le mille emozioni contrastanti
ma con l’animo ferito 
sono andata avanti
convinta che quei giorni 
ormai lontani
non siano stati 
semplicemente vani.

Era Digitale

Questo articolo è stato scritto e pubblicato da Sabina Piras.

Giochiamo a rincorrerci come bambini, 

senza paura neanche di ferirci.

Senza più bisogno d’incontrarci

evitando tutti gli ostacoli. 

Abbiamo perso il senso del ritrovo

l’emozione di perderci il sonno

di viverci per davvero

in un finto castello

in quest’era dove le strade vuote

son diventate buie e sorde.

In un mondo sempre uguale

privo ormai di ideale. 

Proviamo a staccare la spina

recuperiamo un po’ di fiducia

lasciamo che entri uno spiraglio

e rimpariamo a vivere con più coraggio

Lo stesso che ci ha permesso

di emozionarci per un semplice gesto…

Una carezza data col cuore

la si può sentire solo lontana da quel motore, 

un motore freddo e ormai remoto

che ti deve far dire… adesso non posso.

Invecchiare

Questo articolo è stato scritto e pubblicato da Sabina Piras.

I miei occhi ormai offuscati

vedon orizzonti appena celati

e una voce pacata ma tremante

svela un’età sempre più incalzante.

Sospinta dal vento

la tristezza mi afferra col suo fardello

mentre il tempo scivola via

in un’estate di malinconia.

Povero il mio animo malandato

povero il mio cuore sempre più invecchiato,

le mie mani ormai rugose

non son più tanto coraggiose

stanche e vinte

senton solo le fatiche.

Le paure aumentano indisturbate

come le avessi sempre cercate

è un’età che avanza indispettita

mentre nervosamente mi mordo le dita.

Riflessi lenti e poco chiari

a ricordarmi il corso degli anni;

distratta cerco qualcosa da fare

un ricordo, un viso, un’emozione… per evitare di naufragare…

L’Ultima Alba

Questo articolo è stato scritto e pubblicato da Sabina Piras.

Spio il tuo viso cupo,

le rughe che ti solcano dappertutto,

un’espressione di vita preoccupata

mentre stringo la tua mano rugosa e screpolata;

il corpo curvo e dolorante

steso su un letto ormai incurante…

Non più pace per il tuo animo

la vita ti ha all’improvviso abbandonato,

un destino crudele ti ha presentato.

Sofferenza che si insinua piano piano,

in un corpo d’un tratto invecchiato…

Incapace di darti conforto,

il mio cuore accelera a poco a poco,

e solo un filo di speranza

aleggia in tutta la stanza.

Eppure, quel filo si è spezzato

in una fredda mattina di marzo,

il tuo cuore si è arrestato

mentre in noi cresceva lo strazio;

il tuo corpo ha smesso di lottare

e noi di ben sperare.

Hai stravolto il nostro destino

quando io ti volevo ancora vicino,

ora solo i ricordi ti danno vita

perché tu hai perso la tua ultima partita.

La tua ultima alba

si è riempita di dolore e di rabbia,

l’uomo forte che conoscevo

si è arreso al mondo intero!

Roma

Questo articolo è stato scritto e pubblicato da Sabina Piras.

Sogno un viaggio sulla città eterna, Roma.
L’ultima volta che sono andata ero poco più di una bambina, ricordo il viaggio in nave, la cabina, le scale del palazzo per raggiungere l’appartamento di mia nonna, poi più nulla. I miei nonni paterni si son trasferiti a Roma quando mio padre era molto piccolo, perciò tutti i miei zii fratelli e sorella di mio padre sono nati e cresciuti in città.
Mio padre invece appena ha potuto si è trasferito qui in paese dove passo dopo passo è riuscito a costruirsi un lavoro che ha portato avanti nel tempo. C’è chi a Roma ci vive da sempre e vorrebbe lasciarla, c’è chi la va’ a trovare ogni tanto e ci lascia sempre un pezzo di cuore, chi la reputa una città troppo caotica, disordinata, disorganizzata, sporca…
per me è e resterà sempre la città più bella del mondo, con la sua storia, i suoi monumenti, i suoi palazzi, le sue ferite.
È facile amarla per tutte le cose che offre eppure è più facile denigrarla proprio per la sua grandezza, le sue lacune che il più delle volte sono difficili da gestire, da controllare. Una città come Roma ha bisogno dell’aiuto di tutto il suo popolo, per difenderla da tutti coloro che la maltrattano, per accudirla nei momenti più deboli, per apprezzarla non solo nelle belle occasioni, per sorvegliarla come se fosse una cosa rara… perché è ciò che è realmente.
Senza lasciare spazio all’invidia. Un giorno andrò a visitarla e già al pensiero che camminerò su quelle vie antiche mi manca il respiro, non mancherò di visitare Piazza Navona e Piazza di Spagna, il Vaticano, il Colosseo, la fontana di Trevi, la Basilica di San Pietro, il Foro Romano, la Cappella Sistina, non voglio perdermi nulla, rimarrò incantata da questi monumenti secolari visti finora solo in tv o sui libri, e so già che sarà difficile lasciarla, anch’io ci lascerò un pezzetto di cuore e nonostante le infinite foto che farò niente eguaglierà l’averla visitata di persona, aver respirato la sua aria, toccato le sue mura… Si, sto’ sognando in grande!!! 

Un Giorno…

Questo articolo è stato scritto e pubblicato da Sabina Piras.

Arriverà un giorno che non avrò né la voglia né il coraggio di chiamarti più, perderò tutto il mio interesse verso di te, non mi chiederò più cosa fai nei tanti momenti che non stiamo insieme, smetterò di preoccuparmi quando non ti sentirò dopo giorni.
E ciò che ora mi sembra una situazione difficile da concepire un giorno diventerà l’abitudine; vivrò senza stimoli nei tuoi confronti, il mio cuore rimarrà impassibile al suono della tua voce, i miei occhi riusciranno a vedere oltre il tuo viso, ed avrò finalmente compreso che tutto ciò che mi portavo dentro nei tuoi confronti era solo frutto della mia immaginazione… comprenderò che avrei potuto fare a meno di te nella mia vita, e quei giorni diventeranno un pretesto per ringraziare il cielo di non avermi abbastanza apprezzata, ringraziandoti di avermi lasciata andare.
Sarò pronta a sprofondare nell’oblio della tua indifferenza e della solitudine e nessuna ferita sarà ormai capace di infliggermi sofferenza. Ma quando quel giorno arriverà ti prego di aver cura di me e del mio animo perduto, perché qualcosa dentro di me si sarà rotta in modo irreparabile, avrò dimenticato anche il timbro della mia voce, avrò dimenticato il mio nome, il mio vissuto…
perché se non ci sarà spazio per te, per i ricordi che mi legano a tutto il tuo mondo… non ci sarà più spazio per nessuno…
neanche per me stessa.