Questo articolo è stato scritto e pubblicato da Sabina Piras.
(La Sardegna) Terra ferita, terra amata
terra che mi hai stretta e cullata
visitata e ammirata dagli stranieri
occupata da ricchi e banchieri
mai avrei pensato di abbandonarti
ho preferito di più sacrificarmi
accontentandomi di piccoli lavori
svolti con fatica e poco retribuiti e sfruttati…
Terra ricca di vita e di emozioni
terra avara di lavoro e soluzioni
invidiata dalla sua stessa gente
che la denigra e poi se ne pente
violata col fuoco e con l’abusivismo
e intorno tanto menefreghismo
E quando è Lei a stancarsi
ci si sorprende a meravigliarsi
ci si chiede il motivo di tanto dolore
mentre la terra si tinge di uno strano colore
campi bruciati e alluvioni,
per poi scoprirci ‘piccoli uomini’
Terra ferita, terra amata…
un giorno sarai tu la predestinata
campi in fiore e campi da arare
fiumi e mari pescosi e pieni di vita
lavori per tutti e invidia bandita.
Un augurio a te che sei il mio futuro
cambia solo in meglio e… tieni duro
