
(Fotografa)
Chi sono
Sono Francesca Scalzo, una psicoterapeuta transculturale, lavoro da circa trenta anni, come volontaria nella associazione SOS razzismo Italia, che si occupa di combattere qualsiasi forma di discriminazione e razzismo verso la diversità. Accanto all’attività di progettazione e aiuto psicologico da quando ho iniziato la mia attività professionale ho usato la fotografia. Accanto alle foto che ho allegato, alcune sono tratte dalla mostra che ho fatto all’interno della Stazione Termini, nel 1990, altre dalla mostra fotografica che risale al 1996, ed è stata itinerante soprattutto nelle scuole del nord Italia ad opera di Nicola Teti editore, ci sono bellissime foto fatte da autorevoli fotografi del calibro di Tano D’Amico, Alinari soprattutto le foto che riguardano l’emigrazione italiana all’estero, c’è anche qualche mia foto, negli anni 80 ho iniziato con la tesi di laurea ed ho cercato di continuare con questa metodologia ,ho fotografato anche in campi rom in occasione del “rom pride”, ho fissato nel tempo delle immagini, luoghi diversi di emarginazione dove si associano le donne immigrate , (si ricompongono in gruppo il giovedì e la domenica nei pressi della stazione termini), il tempo della festa, ma senza mai manipolare o costruire la situazione (la maggior parte delle foto sono state scattate o costruendo prima una relazione significativa o senza che i soggetti se ne accorgessero). Aggiungere alla realtà analizzata agli scritti, alla registrazione delle storie di vita effettuate sul campo, che hanno chiaramente una certa rilevanza, ma che tra qualche tempo sicuramente saranno modificate o manipolate, data la continua trasformazione dei gruppi etnici presi in esame, delle immagini, ottenendo così delle precise testimonianze che si fermano nel tempo.
La fotografia restituisce in modo completo la ricostruzione storica, antropologica e sociale.
Del fenomeno immigratorio. La fotografia può dimostrare il mondo soprattutto quando sta mutando. Ho fatto queste foto molti anni fa e il mio progetto è di continuare con questa metodologia, paradossalmente negli occhi delle persone che ho ritratto emergeva il desiderio e la speranza di vivere nel nostro paese con serenità, adesso in questo momento la situazione è peggiorata. L’idea progettuale è soprattutto rivolta ai ragazzi che frequentano le scuole, e in particolare è quella di sviluppare programmi didattici sul rispetto dei diritti umani iniziative che SOS razzismo Italia sta svolgendo da moltissimi anni, per cercare di sconfiggere il pregiudizio e restituire identità alle donne immigrate facendo un progetto che preveda da una parte story-telling sull’identità dell’immigrata e dall’altro ritratti o video che rappresentino lavori di vita quotidiana delle donne immigrate, ma anche denunce di situazioni drammatiche e di sfruttamento e violenza. Quindi la mia idea è non solo non solo fotografare situazioni drammatiche come il naufragio la disperazione che si vive nei centri di prima accoglienza, ma anche continuare a documentare quello che funziona nel campo immigratorio…
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