Questo articolo è stato scritto e pubblicato da Sabina Piras.

I miei occhi ormai offuscati
vedon orizzonti appena celati
e una voce pacata ma tremante
svela un’età sempre più incalzante.
Sospinta dal vento
la tristezza mi afferra col suo fardello
mentre il tempo scivola via
in un’estate di malinconia.
Povero il mio animo malandato
povero il mio cuore sempre più invecchiato,
le mie mani ormai rugose
non son più tanto coraggiose
stanche e vinte
senton solo le fatiche.
Le paure aumentano indisturbate
come le avessi sempre cercate
è un’età che avanza indispettita
mentre nervosamente mi mordo le dita.
Riflessi lenti e poco chiari
a ricordarmi il corso degli anni;
distratta cerco qualcosa da fare
un ricordo, un viso, un’emozione… per evitare di naufragare…