Tema: Lettera A Te Stessa Vent’anni Dopo

Questo articolo è stato scritto e pubblicato da Giovanna Mallamaci.

Bella! ti faccio una sorpresa! sto pensando d’immaginare la mia vita futura:
una vita comoda, si, l’ho sempre desiderato, ore, ore dall’estetista,
ore, ore dal parrucchiere, la limousine che arriva con l’autista.
Shopping compulsivo, comprare, comprare, arrivare a casa con scatole piene e buttarle tutte per terra,
sgranare gli occhi e dire, è tutta roba mia!
Ma no, non è così che voglio, o forse si, aspettami e tra qualche anno te lo dirò o te lo racconterò.
No non mi importa quello che farò, ma SOGNO.

Brevi riflessioni sulla vita e sulla visione del lavoro teatrale

BREVE RIFLESSIONE SULLA TUA VISIONE SUL LAVORO ATTORIALE

Esperienza bellissima (penso) secondo me! Lavoro duro, a volte leggero, a volte comico.
Sembra facile, a volte no, però poi pensi, l’attore dice: vada come vada.
A questo punto il lavoro teatrale è un’affacciata di finestra!

BREVE RIFLESSIONE SULLA TUA VISIONE DELLA VITA

Rifletto, e che cosa scopro? che qualsiasi cosa tu, vuoi portare in scena da dove viene?
Dalla strada, in una casa, al mercato, al bar, in qualsiasi luogo tu vai;
Ti metti in un angolo (per modo di dire) e… ascolti!
E lì trovi le cose più belle, le persone strane, buone, cattive, egocentriche, ecc ecc.
Tutto ciò è la visione bellissima della vita!

Il Treno Della Vita

MARIA CALLAS e MARYLIN MONROE

La famiglia Kennedy vuole festeggiare il compleanno di John, chiamano le dive per eccellenza.

Maria e Marylin si incontrano per organizzare la festa, chiacchierano, si abbracciano come se si conoscessero da anni.

Ad un certo punto della loro vita insieme salgono sullo stesso treno.

La Callas guarda dal finestrino e ripercorre la sua vita:

“un giorno da piccola iniziai a cantare seduta sulla finestra di casa e per qualche minuto, la rumorosa via New York, per incanto si fermò, un gruppo di persone ascoltavano estasiati e dall’applauso che ricevetti capii che avrei continuato, la mia voce mi avrebbe portato lontano.

Ho iniziato nelle bettole vicino al porto, per volere di mia madre, la quale pur di racimolare qualche soldo non si faceva nessun scrupolo, iniziai così la mia carriera che poi divenne strepitosa.

Un matrimonio con un uomo più grande di me, mi dà tanta sicurezza, sia come marito che come agente.

Lui mi fa scoprire il lusso, la vita mondana e, strada facendo mi tolgo un po’ di “sassi nelle scarpe”

In giro nei più bei teatri del mondo, la mia voce mi ha permesso di essere la numero uno! e poi…l’incontro con l’armatore per eccellenza, greco come me, Lui mi prende per mano e mi fa scoprire la passione del vero amore…poi…

Lui si sposa…ma appena può torna da me!

Un figlio che muore dopo pochi mesi, il pensiero sempre fisso a lui, a volte immagino questo bambino divenuto grande, come poteva essere, affascinante e mascalzone come suo padre o ambizioso come la madre, chissà!

Dall’altra parte del finestrino io Monroe guardo il vuoto e riappare il mio passato:

“Mamma, che ti è successo? perché ridi e piangi? Mi ritrovo sola! Mi adottano.

Il sole che entra nella mia stanza in una bella giornata di primavera fa risplendere ogni cosa, improvvisamente la porta si apre… E …la stanza si fa Buia…me ne vado e incomincio a vagare…

Per diventare una star, mi rifanno gli zigomi, poi il naso, poi mi insegnano a camminare e a sorridere.

Provo una grande emozione quando sto in mezzo alla gente, mi sento ammirata, ma non amata…ora all’apice della mia carriera non sopporto più quando mi dicono quello che devo fare, sono diventata un “sacco!” e mi riempiono come vogliono, sono una fabbrica per fare soldi! Mi sento sola!

Poi l’incontro con il TOP degli uomini “Il Presidente” … iniziato per gioco, siamo come due calamite che si attraggono.

Tanti incontri, tanti racconti, il successo ottenuto e desiderato dalle grandi Dive.

I loro percorsi s’intrecciano, hanno scelto uomini sbagliati che le faranno scendere dal treno e rimanere sole!

Monroe ama John, ma lui è sposato con Jacqueline,

La Callas ama Onassis ma lui sposa Jacqueline

Jacqueline usando il cervello ha continuato determinata la sua corsa in treno.

Giovanna Mallamaci

Mille piroette- I diversi volti dell’arte propone:

Mille piroette – I diversi volti dell’arte propone il programma teatrale della compagnia Blue In The Face che vedrà tra gli interpreti le nostre attrici Giovanna Mallamaci e Nerina Piras.

Vi aspettiamo dal 6 al 24 agosto prossimo presso

“All’aperto nel rispetto delle norme anti-Covid” via Isonzo 32, Civitavecchia.

L’attrice Giovanna Mallamaci porterà in scena il suo spettacolo “Nonna, mamma e figlia” l’11 agosto, mentre l’attrice Nerina Piras presenterà il suo in “Se ti lascio Vivo meglio” il giorno 12 agosto.

Er Cappello Col Sonagliolo

tratto dalla commedia di Pirandello “il berretto a sonagli”

Adattamento comico di Giovanna Mallamaci con la regia di Anna Baldoni: presentata dal gruppo (GIOVANNA (la Saracena la megera e Assunta la mamma di Beatrice) NERINA (Beatrice la signora) LIDIA  (Fana la serva) MARIO (Ciampa)  VINCENZO (FIFI il fratello di Beatrice)  ANTONELLA (Spanò)

INCONTRO INFORMALE

  1.  ANTONELLA, ragazzi ascoltate ciò una bella notizia
  2. GIOVANNA  davvero? E allor diccela,
  3. VINCENZO – si diccela un po’
  4. ANTONELLA  ce fanno fa na commedia per l’UNI tre
  5. NERINA – na commedia?
  6. ANTONELLA – si il cappello con i sonagli, ao è de Pirandello
  7. NERINA – ma allora è una cosa seria, è meglio de no! Non semo mica attori
  8. ANTONELLA  ma chi lo dice! Noi semo tutti bravi.
  9. VINCENZO eeee come no!!!
  10. LIDIA – che dobbiamo fa! Ma ce lo avemo er testo?
  11. ANTONELLA  oh, se lo dovemo arricordà a memoria…….. lo avemo visto tante volte
  12. LIDIA – ma quello che ce sta un cornuto? E poi ce sta quella che fa  beee  beeeee
  13. ANTONELLA – si quello, e andiamooooo, famo come se lo ricordamo, va bene Mario?
  14. .MARIO – ma si a me va bene tutto
  15. GIOVANNA – a Mario, ma che stai a fa?
  16. MARIO – stò a preparà le sarcicce de fegato da mette ner congelatore, e stasera due  me fò per cena co du broccoletti in padella.    Ecco no! Io so Ciampa, me levo er grembiule e recito co voi. Va bene?
  17. VINCENZO – e come no!

ANTONELLA                                                 PROLOGO

La signora Beatrice piange disperata perché ha il sospetto che il marito la tradisca con la moglie di Ciampa. Il Ciampa  lavora al banco con il marito stesso. Talmente disperata che decide di chiamare la Saracena  (donna molto intrigante visto che conosce tutte le persone del paese e le loro debolezze).E’ presente anche Fana la serva anziana della famiglia e Fifì il fratello di Beatrice.

1) – FANA              Mo si contenta che state a rovinà una famija!   ma a      conoscete la cosci…enza?

2) – SARACENA   Ma che stà a dì, io non conosco nessuna Enza?

3) – BEATRICE     Nu je da retta a sta burina, lascia sta

4) – FANA              Na signora tanto per bene, se và a confonne co sta megera.

5) – SARACENA    Io so stata comandata! Tu me sei venuta a chiama.

6) – BEATRICE     E certo dovevo fa e cacce a mi marito che me fa cornuta.

7) – FANA              -Nun credete a quello che ve dice sta mascarzona………

8) – BEATRICE     – ooooooBasta vattene in cucina e state zitta! Pussa via!

9) – SARACENA    E mo credete a quello che dice sta serva!

10)  FANA              Ma signora mia, il signore suo marito, nun je fa manca    niente è vero?

11) – BEATRICE   E’ vero nun me fa manca niente! Manco le corna e io non le vojo portà! Che tutti i giorni me arzo con un gran mal di testa!

12) –SARACENA  Vedi! A signora c’ha ragione! Sti mariti ce trattano come pezze da piedi.

13) – FANA            Signò ma all’omo basta faje due moine, fatte na gonnellina co no spacco vedo……non vedo.

14) – BEATRICE   Basta non vojo senti più niente, io c’ho er sospetto: che se la fa co a moje de Ciampa, er garzone der negozio mio.

15) – SARACENA E mom io je preparo na bella tajola a signora nun po’ schiatta!

16) – FANA            Voi nun siete na donna,  sete  una gran ruffiana.

17) – BEATRICE  Tanto quella sembra na santarellina, ma a conoscono tutti;           E’ na zoccola!

18) – SARACENA se dice che a moje de Ciampa ar marito gli ha fatto un cappello col sonoglialo, così quando arriva lo sente da lontano.

19) -BEATRICE: – Fana andate a chiamà er delegato e a Ciampa

20) -FANA              Ecco qui quer  mascalzone di vostro fratello

21) -SARACENA     Certo a Lui che je importa delle vostre pene? Quello pensa solo alle sue donne e al tavolo da  gioco, dove   si sta    mangiando tutto il patrimonio di vostro padre, meno male che ce state voi a rimpinzarlo di soldi.

22) -BEATRICE     Quando posso, però ora gli ho detto che rivoglio i soldi che           jo prestato.

23) -SARACENA    E fate bene.

24) –FANA             signò e Fifi, io intanto vado a commissionà.

25) –FIFI                  e che vor dì ?

26) –FANA             che vado a fa e commissioni.

27) –FIFI                 Va bene, a sorè, mai fatto chiamà, se po’ sapè che voi? Dai dimme subito che voi, perché stavo al tavolo da gioco e ce devo tornà al più presto

28) -BEATRICE     me devi riportà i sordi che t’ho prestato

29) – FIFI                e già li rivoi? e che ce devi fa?

30) – BEATRICE    a te non te deve interessà

31) – FIFI                se non me deve interessà, allora stò zitto e rieccote qua i soldi tuoi

32) – BEATRICE    ma so tutti quelli che t’ho prestato?

33) – FIFI                beh proprio tutti no!  manca solo qual cosina perchè ho dovuto fa un regalino a una donnina…un pò allegra.

34) -BEATRICE     una donnina allegra ? e che vor di’? Una che ride sempre..

35) -FIFI                 ma no, una donna di malaffare

36) -BEATRICE     una donna di malaffare? E che vor dì?

37) -FIFI                 Ma come no sai? nà mignotta  !!  A Beatrìie tu me e strappi de bocca…le brutte parole. Comunque i sordi che m’hai imprestato te li ho ridati e semo tutti a posto

38) -BEATRICE    Fifì so quarant’anni che vivi a Civitavecchia ancora parli ciociaro come poro nonno.

39) -FIFI’              che ce voi fa, ciò er sangue ammischiato. (accorgendosi della Saracena,)     Anche voi qui?

40) – SARACENA embè che ve dispiace ?

41) – FIFI’              per carità voi siete la padrona(tra se’  certo che mi sorella per ricorre a sta megera deve esse proprio nà cosa grave-

42 – FANA             Signò, è arrivato Ciampa.

43) – CIAMPA       Buongiorno: comandi signora.

44) –  BEATRICE  Ho bisogno di una commissione che solo voi mi potete fare.

45) – CIAMPA       dite, dite.

46) – BEATRICE   A Roma , mi dovete comperare una bella collana a pendagli.

47) – CIAMPA       e come la volete: d’oro, d’argento di perle o di corallo?

48) – BEATRICE   Si appunto, di corallo, la stessa che poi vedrete al collo di vostra moglie.

49) – CIAMPA       e che  c’entra mia moglie? Che volete di?

50) – BEATRICE   Niente, niente come siete permaloso!

51) – CIAMPA   Permaloso ? noooo, ma me pare dalle vostre parole che c’è qualcosa che non va! Me stò a sbaija’?

52) – CIAMPA   Non capisco perché devo andà a Roma, ma qui le collane nu le vendono ?

53) – BEATRICE   No, ho detto di no. Andate ecco i soldi.

54) – CIAMPA       Signò, siete sicura che devo andare? Io vado, compro e torno. (esce)

55) – FANA            (battendo con due coperchi)    E’ arrivato il delegato Spanò parapìo, parapà, parapò.

56) – BEATRICE    Ma che stai a di ? quello famoso se chiama Zampanò

57) – FANA             Embeè non è la stessa cosa?

58) – SPANO’         bacio le mani a vossignoria

59) – BEATRICE   No, No nu me toccate , me le so’disinfettate poco fa  co’ l’amuchina!

60) – SPANO’ lasciate che le baci queste sante mani.

61) – BEATRICE   Spanò, voi me dovete aiutà, io vojo denuncià mi marito, perché sa a fa co a moglie de Ciampa. So sicura.

62) – SPANO’        Io nun ce penso pe niente a fa na cosa del genere.

63) – BEATRICE   A no, nu me volete aiutà?

64 -.SPANO            Ma sicuramente che vi aiutero’ ma siete proprio sicura?Fate la denuncia e io preparo una trappola per coglierli in flagrante…sempre che ci sia il flagrante! Bacio le mani e vado a preparare il piano ( fa una risatina ed esce)

65) – FIFI’              Er delegato? Ciampa ?tu marito?  ma che stà a succede, ma che sei ammattita?

66) – BEATRICE   Si voio trovà sul fatto er cavaliere.

67) – FIFI’              Mo che c’azzecca Berlusconi?

68) – BEATRICE   Ma sei proprio scemo! Parlo de mi marito no del Berlusca, vabè, tanto non hai capito niente. Mentre che Ciampa me va a comprà a collana, mi marito se ne và co a signora Ciampa.

69) – FANA            (entrando)   Ma che dite signò, il cavaliere vi rispetta.

70) – SARACENA si, e intanto je mette e corna! E me ne vado (esce)

71) – FIFI’               E che saranno mai un par de corna, l’importante è che te mantiene e mantiene pure a me.

Fine primo atto, vi è piaciuto? si ? no?  va beh mo famo pure il secondo atto

ANNA

2° ATTO

72) – FANA            Signo’ ve devo di’ na cosa : Ciampa è andato a Roma, er sostituo ha trovati insieme il cavaliere e a moglie de Ciampa.

73) – BEATRICE   (a Fana)  L’avevo detto io!   Io chiedo subito la separazione! Come è successo? 

74) – FANA            Ancora nun si è capito,che li hanno messi in gabbia tutte e due? Mo  cio spiega er delegato.Attenzione , attenzione e’ arrivato Spano’ parapà, parapì, parapò! ( entra il delegato)

75)– FIFI’              Ma che cavolo avete combinato? E meno male che siete persona di famiglia! Se no ce facevate carcerà a tutti!

76) – SPANO’         Ma no, no ma che dite, sempre servo vostro!  E’stata vostra sorella che ha insistito a denunciàre er marito. Io glielo dissi che una volta fatta  la denuncia non si puo’ tornà indietro.  Perché la condizione nostra, a tenere questo porco ufficio ( mi scusi il termine)  nel nostro stesso paese è la cosa  più infame che si possa immaginare.

77) – FIFI’              Me lo potevate avvisà almeno a mè.

78) – SPANO’         Voi la conoscete mejo de me a vostra sorella, quella è de coccio!  Io ho incaricato il sostituto, e quello che fa: arresta a tutte e due!    

79) – FIFI                che li trovò insieme?

80) – SPANO’         Be  insieme   proprio insieme,  no.   Flagranza vera non c’è. Non si può dire che ci sia. – E questa intanto è una gran cosa! Anzi io credo che, allo stato degli atti, si può dimostrare  che non c’è niente di niente. Niente assoluto!

78) – FIFI                Allora perché li arrestarono?

79) – SPANO’         Perche? Ma perché non c’ero io!  c’era quella testa di mulo di calabrese! Ecco il mio rimorso! Ma il cavaliere sarà rilasciato questa sera stessa! Lo prometto e lo giuro! Se no, non mi chiamerò più Alfio Spano’.

80) – FIFI’               Sta bene, ma mi dica intanto, in nome di Dio, come fu!

81) – SPANO’         Ah ecco. Fu così. Logatto, m, oh, e si nascose nel bugigattolo attiguo alla sala. Oh!quando le guardie bussarono alla porta di la’, entro’ nella sede del banco del cavaliere e mediante la chiave data dalla signora Beatrice,, oh, entro’ nella sededel banco del cavaliere, oh, e si nascose nel bugigattolo attiguo alla sala.Oh! Quando le guardie bussarono alla portadi la’ e intimarono di aprire in nome della legge, oh, il cavaliere( appena la donna scese ad aprire) naturalmente, che fece? Fece per entrare nella sala del banco…

82.-. BEATRICE    allora ho ragione!

83.-. SPANO’          Nossignora, mi lasci dire. Risulta dal verbale. Il cavaliere ha dichiarato che: arrivato da Viterbo, non potendo figurarsi di non trovare al suo posto Ciampa, vedendosi tutto impolverato dal viaggio – povero galantuomo! – e avendo fretta di prendere visione della corrispondenza arrivata durante la sua assenza – sono parole del verbale – bussò, dice, all’uscio, per domandare alla koglie del Ciampa il mezzo di lavarsi almeno le mani.

84.-. BEATRICE    (con stridula risata): le mani …uh, già…le mani! Figuriamoci!

85.-. SPANO’          le mani, povero galantuomo! Dovendo aprire la corrispondenza…e allora lei, la moglie del Ciampa dice, gli fece passare, dice, l’altra chiave di sotto l’uscio come difatti s’è constatato signora che veramente, di sotto l’uscio la chiave passa. E il cavaliere era decentissimo!

86.-.BEATRICE     si? E lei? Com’era lei?

87.-.SPANO’           era….ecco era…lei neanche era in camicia

88.-.BEATRICE     Nuda ? Nuda era?

89) – SPANO          No! Che pensa ,signora,’si può dire che non c’era niente, niente da dimostrare, niente assoluto.  Solo che per la fretta di rivestirsi lui c’aveva una bella scamiciata a fiori, lei una bella camicia bianca che jarrivava si e no al sedere

90) – FIFI’               e allora perché li hanno arrestati?

91) – SPANO’         perché non c’ero io, ma prometto e  giuro che entro stasera il cavaliere sarà scarcerato

92) – BEATRICE     Ma erano al letto?

 93) – SPANO’           No…

TUTTI: ( con un sospiro di sollievo) Ah!

 94.-.SPANO’            No sul letto…sul sofà!sul sofà!

TUTTI  OHHHHH

(nel frattempo arriva la mamma di Beatrice)

95) – ASSUNTA     Arriva di corsa chiamando la figlia: Beatrice ndo stai? Ndo stai      figlia mia, che te possino…ma che hai fatto ?

96) – FIFI’              Serva, tu ce lo dovevi di!

97) – FANA            Signor Fifì, nun ve la pigliate comme!

98) – ASSUNTA     Ma ndo stai, ….sorte fora.

99) – BEATRICE   (in lacrime ) A maaaa.

100) ASSUNTA      Ma come la vedo brutta sta faccenda.Ma come t’e’ venuto in mente? Non ci hai pensato allo scandalo?

101) FANA             Ha fatto tutto da sé. I consigli nun l’ha voluti da nessuno, io jo detto: parla co tu fratello, co tu madre, niente proprio niente.

102)  ASSUNTA –Ma dico io,come te sei annata a infangà. E mo’ che fai te devi separa’..ma a casa mia nu’ ce ritorni…che te possino ammazza

103) – FIFI’            Ma io vojo sapè, a sto punto, che te piagni quando tutto er paese stà acchiaccherà .

104) – ASSUNTA   Tu marito l’hanno carcerato.

105) – FANA          Lu padrone?  poverello.

106) – ASSUNTA  pure a lei?

  107) – BEATRICE Quell’innocente zoccola? e meno male so proprio contenta, che  bella lezione jo dato. Ma detto tutto la saracena

108) – FANA          Si , quella è una strega.

109) – ASSUNTA  ma che tu conosci la saracena?Quella e’ na’ megera.

110) – FANA         Si’, si’ proprio la saracena.

111) – ASSUNTA  oh madonna!

(suonano alla porta ed entra Ciampa)

112) – FANA          Signò, è ritornato Ciampa!

113) – BEATRICE e mo come famo? Intanto fallo entrare.

114) – ASSUNTA   Uddio che vè successo? Tutto il sangue in fronte……

115) – CIAMPA     Come me pesa sta capa oui’ come me pesa sta capa..So cascato, sarà per il peso?      Signora mia!   –

116) – SPANO’       Ma no, no non è per il peso in testa che siete cascato! Me sa che c’avete avuto un mancamento,      no sturbo……

117) – CIAMPA     E mo me stanno tutti a chiaccherà, a voi che ve ne frega, il cornuto sono io.

118) – BEATRICE E no, se è per questo pure io so cornuta.

119.-.ASSUNTA     Ma statte zitta, lo sai che noi donne ce dovemo sempre abbozza’…si sapessi pure er tu poro padre quante corna io messo… …e cosi’ dovevi fa pure tu…

120) – CIAMPA     Però,signora, io so omo, e io non posso sopportà che i ragazzini, quando passo mi strillano beeeee,    beeeeee.

121) – SPANO’       Ma no Ciampa, la faccenda se po’ accomodàre!

122) – CIAMPA     Certo che si puo’ accomodare. Signora Beatrice, a questo punto devo fare per forza na tragedia, devo ammazza mi moie e il cavaliere , oppure lei , signora, si fara’ passare per pazza e andra’ al manicomio

123) – SPANO’       Miii!Ma che state a dìcendo! Io, in nome della legge . ve lo proibiro’

124)  BEATRICE   Allora lo sapete  che io ho ragione?

125) CIAMPA        No. Ah no! Volti pagina Signora! Se lei volta pagina, vi legge che non c’è più pazzo al mondo di chi crede d’aver ragione! – Via vada! Vada! Si prenda questo piacere, di fare per tre mesi la pazza per davvero! Le par cosa da nulla ? Fare il pazzo! Potessi farlo io, come piacerebbe a me! Sferrare signora qua per davvero tutta la corda pazza, cacciarmi fino agli orecchi il berretto a sonagli  della pazzia e scendere in piazza a sputare in faccia alla gente la verità. La cassa dell’uomo signora, comporterebbe di vivere, non cento, ma duecento anni! Sono i bocconi amari, le ingiustizie, le infamie, le prepotenze, che ci tocca d’ingozzare, che c’infracidano lo stomaco! Il non poter sfogare, signora! Il non poter aprire la valvola della pazzia! Lei, può aprirla: ringrazi Dio, signora! Sarà la sua salute, per altri cent’anni! – Cominci, cominci a gridare!

126) -BEATRICE Comincio a gridare?

127) – CIAMPA      Si, ecco! Qua! In faccia a suo fratello!    –  Forza in faccia       Delegato, ! Forza! In faccia a me! E si persuada, signora, che solamente da pazza lei poteva pigliarsi il piacere di gridarmi in faccia “  Beee,  Beeeeee.

128) BEATRICE    Allora si; Beeeee ve lo grido in faccia, si beeee, beeee. e fa le corna

TUTTI 

è pazza è pazza è pazza

La storia di zio Tronco

Questo articolo è stato scritto e pubblicato da Nerina Piras.

LE FAVOLE QUANDO SONO BELLE …SONO BELLE A TUTTE LE ETA’

Una bella mattinata di sole, di aria frizzante porto a spasso me bambina.

E mi racconto la fantastica storia di zio Tronco. E chi è?

Io sono zio Tronco, in una giornata di mare in tempesta con dei cavalloni grandissime e fortissimi, e con tutta la forza che distingue il mare, passando per tratti di mare azzurro, grigio, verde, smeraldo , sballottato di qua e di là, sono arrivato su una spiaggia…(che ormai di spiaggia ne è rimasta poca, l’ondeggiare del mare, leva oggi, leva domani l’ha portata via, e chissà dove la porterà).

Il mare oltre l’orizzonte ha fatto una montagna di sabbia di diversi colori, ogni tanto scalando la montagna un granchio trova qualche pezzo di plastica, ma il granchio si è fatto furbo e non ci casca più.

Così zio Tronco si adagia, ooohhh quanto sei grande! chissà la tua storia qual è

“io essere venuto  da Africa, stare in un bel giardino di mamma Ori, circondato da papere, galline e oche e in più una bella cagnolona di nome Pretty che veniva sempre a fare pipì solo da me.”

Mamma Ori un giorno disse ” tu albero ti stai facendo troppo grande fai troppa ombra nella nostra casa, ti dobbiamo tagliare, vedrai dopo che bello! avremo anche vista mare”

Io invece me la sono vista brutta! “preso sega, tagliato, buttato nel fiume”, così da l’oggi al domani senza vedere i miei amici che passeggiavano là sotto e mentre scivolavo lungo il fiume pensai…..e va bè imbarchiamoci in questa nuova avventura!

Che dire di mari ne ho visti tanti!  ho incominciato a perdere foglie e rami, ma la voglia di sopravvivere no, non mi è mai passata; spoglio con pochi rami sono diventato l’attrazione  della marina di Civitavecchia, sono soddisfatto che non sono solo, ce ne sono tantissimi con chissà quali storia da raccontare!

Zio Tronco conclude così la sua storia nella vita guarda sempre il lato positivo non ti voltare mai, guarda sempre avanti che sicuramente ti porterà sempre in qualche direzione!

La Palafitta Innamorata

Questo articolo è stato scritto e pubblicato da Nerina Piras.

Sulla riva del mare sorge una palafitta tutta bianca candida, un po’ corrosa soltanto sotto il mare, ma senza problema.

Ai suoi pali si sono attaccati cozze, rampatelle, conchiglie e sassi, e vano su e giù pesci e pesciotti.

Un giorno arrivò senza che se ne rendesse conto un bel polpo quasi gigante e si sentì subito in trappola, l’acqua gli arrivava sì e no a coprirlo.

La palafitta vedendo il polpo in difficoltà cominciò a buttargli tutta l’acqua che poteva, piano piano il polpo si rotolò al palo e iniziò a danzare.

Lei rimase stupefatta di tanta sinuosità e armonia.

E come per magia cominciò anche a sentire la musica.

Si innamorò perdutamente di lui!

Il giorno successivo riprendendo le forze con tutta l’acqua che lei gli buttava si allontanò per ritornare nei mari più profondi. La palafitta lo vide allontanarsi e poi… non lo vide più.