Capitolo 15

Questo articolo è stato scritto e pubblicato da Nerina Piras.

MARINA
Oggi una mia amica mi ha portato a lavorare in una fabbrica di camiceria, la paga non è da fame come nel negozio del mio dottore di famiglia, ma l’orario anche qui è pazzesco, non hai tempo nemmeno di uscire una volta con le amiche, si lavora 6 giorni alla settimana dalle 8 alle 18,00 d’inverno è già notte, ma pazienza anche se a volte mi sento soffocare, dai ritmi assurdi, ieri una collega è andata in bagno e c’è rimasta 10 minuti l’hanno multata, come se andare in bagno ed avere le mestruazioni fosse una colpa…avrei voglia di mandare tutto all’aria ma non posso permettermelo, devo sopportare, ma fino a quando?

STELLA
Evviva ora abito a Roma, ho trovato un lavoro certo con la raccomandazione altrimenti qui in Italia non si va da nessuna parte ma sono contenta, finalmente sono libera, qui la vita è diversa non è come in paese che tutti ti conoscono e non puoi fare un passo che subito ti additano, qui non mi conosce nessuno e posso fare quello che voglio, lavoro in una azienda grande, siamo in tanti e le colleghe sono gentili con me, mi hanno invitata ad uscire con loro.
Vado molto volentieri, anche perché qui non si fanno distinzioni su maschi e femmine, qui si esce tutti assieme, non come al paese che se ti vedono uscire con un ragazzo subito sparlano…sono proprio soddisfatta.

FRANCESCA
Sono stanca, ultimamente più del solito, forse non ero abituata a lavorare così, domani vado dal medico, spero di non essermi ammalata.
Marina non ha sentito ragioni ha deciso di andare a lavorare in fabbrica, a me non stava bene, reputo la fabbrica un posto non adatto a lei, voleva tanto fare la scrittrice ed ora cuce tutto il giorno per una paga da fame, non la capisco proprio, mi dispiace anche perché non legge più tutti quei libri come faceva prima, ora non ha certo tempo, e il poco tempo lo dedica ad uscire con le amiche, spero che non esca con i ragazzi, ma io la tengo d’occhio anche se oramai è una ragazza, ma proprio per quello devo essere più attenta, ho chiesto anche a °Giulio ed Enrico di tenerla d’occhio, ma Giulio ormai è risaputo la difende sempre, mentre Enrico non la vuole portare con se e con i suoi amici, sempre in competizione quei due, Paolo ormai è lontano, ma quando mi chiama mi dice che sta facendo fortuna, lo spero per lui, mi da tanta preoccupazione, e sono dispiaciuta di non averlo più in casa, ma si sa i figli crescono e se ne vanno per la loro strada.

PAOLA
Ieri ho chiamato Francesca per sapere come stava le voci di corridoio mi parlavano di una brutta malattia, spero siano solo chiacchiere, lei mi è sembrata più stanca del solito, ma ha negato di essere malata, testa dura, spero abbia ragione,

MARINA
Vedo mia madre sempre più stanca mi spiace non poterla aiutare di più, ma oltre che lavorare in fabbrica per 12 ora non so come altro fare, forse dovrebbe vedere un medico, ma quando le chiedo come sta, dice sempre “bene” non preoccuparti, sarà!!
Intanto qui in fabbrica le cose si complicano sono momenti di lotta, gli operai si sono svegliati dal letargo e iniziano a reclamare i loro diritti, a me non sembra vero, con l’animo che mi ritrovo! Vedere tante ingiustizie mi fa star male, e sapere che altri la pensano come me, mi dà la carica giusta per ribellarmi.

Ormai il fermento e la “rivoluzione” come la chiamo io è alle porte, ci sono fabbriche che chiudono, fabbriche che scioperano, fabbriche che occupano, c’è un via vai di persone di partito che vengono a parlare con noi operaie per “svegliarci” come dicono loro.

Io sono pronta a svegliarmi, non so nulla di partiti politici, sento solo l’ingiustizia di comportamento, siamo trattate come oggetti da sfruttare, e che dire della disparità di stipendio tra uomini e donne? Con che scusa loro vengono pagati di più anche facendo lo stesso lavoro Non lo capisco, certamente sto vivendo un momento storico, siamo nei   “bollenti anni 60”.

Mi sento come una eroina che sta lottando per la giustizia e per le discriminazioni, siamo poco più che bambine, ma con una grinta, solo che quando ne parlo in casa devo combattere anche con la loro discriminazione, mia madre mi disapprova, Paolo per fortuna è lontano, Enrico nemmeno mi guarda, solo Giulio come al solito è dalla mia parte.

Qui le cose si complicano credo che i partiti che ci sostengono parlino di “occupazione”, ma cosa vogliono dire? Sono preoccupata.

FRANCESCA
Non sto molto bene dovrei avvertire Paolo, so che ora ha messo su un azienda, sono felice e orgogliosa di lui, in effetti aveva ragione a voler fare di testa sua, ma qui ho bisogno di un uomo che mi sostenga, Marina testa matta ha deciso di “occupare” la fabbrica dove lavora, sono frastornata, non è certo quello che mi aspettavo da lei, Giulio le dà ragione come sempre e anzi la sostiene sia a parole sia in denaro, non le fa mancare nulla, dorme fuori casa, per me è inconcepibile, anche se so che sono solo donne/bambine sono preoccupata, se c’era il padre sicuramente non l’avrebbe lasciata libera, ma io ora sono troppo debole per contrastarla, speravo in Paolo ma lui è lontano…

Io sto sempre più male.

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