Capitolo 12

Questo articolo è stato scritto e pubblicato da Nerina Piras.

MARIO
Stefano è morto, mi spiace lo conoscevo da quando eravamo bambini, certo troppo giovane morire così, forse chiamerò mia sorella per farle le condoglianze, ma se chiamo sicuramente mi richiederà dell’eredità, uuuh non so! Mi sa che sto qui buono buono, faccio finta di niente, no non la chiamo!

FRANCESCA
La cosa più terribile è stato dirlo ai ragazzi, sono rimasti sconvolti, forse non se lo aspettavano nemmeno loro, certamente la vita per noi sarà diversa, i ragazzi dovranno tutti andare a lavorare, Marina non ha l’età però mi potrà aiutare in casa con i maschi, la scuola può attendere per ora dobbiamo tutti rimboccarci le maniche.
Io sono distrutta dal dolore e dalle preoccupazioni, dovrò anche io trovarmi un’occupazione, ma cosa!!! visto che ho la 5 elementare e non so fare nulla.
Certo non mi arrendo, la vita è dura ma io sono ancora più dura della vita

PAOLA
Sono tornata ora, che sollievo essere nella mia casa, lontano dalle disgrazie e dispiaceri, Mi sono sempre lamentata della mia vita in città, ma a confronto di quello che sta passando ora Francesca, è meglio che non mi lamenti più.
Certo che nostro fratello Mario poteva fare almeno una telefonata, è proprio uno zotico campagnolo, sempre con la paura che gli levano la “roba”, che poi è anche nostra, ora voglio vedere se manterrà il suo diniego a l’eredità che ci spetta, ora Francesca ne ha proprio bisogno, e lui si deve rendere conto che non è il padrone di tutto.
Conoscendolo non ci metterei la mano sul fuoco.

MARIO
Alla fine Francesca non l’ho chiamata, Teresa mi ha sgridato, mi ha dato dell’insensibile, non capisce che ho solo paura che queste due, ritornino alla carica, è una vita che se ne sono andate e per tanto tempo non si sono fatte sentire, no che me ne importi nulla, ma adesso Francesca è in momento particolare e non vorrei rivedermela in giro per il paese a reclamare chissà che, intanto Teresa è una pentola di fagioli.
Ho chiesto consiglio ai figli, Fabio, mi rispecchia in tutto e mi ha detto che a loro non spetta nulla, Luigi è preso dal suo mare e dalle sue barche, nemmeno si è degnato di rispondermi, Maria orami felicemente sposata non ha voluto sapere nulla, l’unica che ha avuto da ridire è stata Stella, la mia piccolina che ora tanto piccolina non è, ha un bel carattere, e mi ha sgridato, primo perché non ho fatto le condoglianze alla zia Francesca, poi perché secondo lei e secondo la legge l’eredità va sempre spartita con tutti i figli sia maschi che femmine.
E piccola non ha ancora capito come ci si deve difendere dagli attacchi della vita, ma crescerà e cambierà idea, sono sicuro

FRANCESCA
Speravo in un aiuto da parte dei miei ma sono rimasta come sempre delusa, vedrò come risolvere il problema del sostentamento, andrò da una signora a fare le pulizie, Marina resterà a casa a guardare i fratelli, questo è il suo ruolo.

MARINA
Mio padre è morto, forse non me lo volevano far sapere, erano tutti strani quando passavo io. Finalmente hanno deciso di dirmelo, ho pianto? si! ma ero più che altro frastornata, non mi sono resa conto di quello che voleva dire essere orfani di padre, più che dolore ho provato un grande vuoto, lui non era molto presente in casa, però con me era diverso, mi coccolava, mi voleva bene, non che agli altri non ne volesse. ma con me era particolarmente gentile e tenero, credo che mi mancherà questo, per ora sento solo un gelido vuoto.
Oggi mia madre mi ha fatto un discorsetto, mi ha detto che ora che lei deve andare a lavorare, io devo prendermi cura della casa e dei fratelli, li devi “servire”, ha detto proprio così, io l’ho guardata, non ho riso per rispetto, ma pensare che io “devo servire” i miei fratelli non mi passa per la testa.
Sono stata zitta, ma per la miseria vedrai se servirò i miei fratelli, ma non le hanno le mani come me! Sicuro che io non ci penso nemmeno a “servirli”, solo Giulio si è fatto una risata e mi ha detto che lui da me non voleva nulla, ma anzi si metteva a mia disposizione per qualsiasi problema. Lo adoro!

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