Questo articolo è stato scritto e pubblicato da Giacomo Costanzo.
Avanti e indietro,
avanti e indietro,
così l’uomo del mare affrontò tutta la sua vita,
come le onde, che d’inverno si spezzano sul cemento dell’antemurale
e che d’estate rendono nudo il fondale.
Senza paura scelse il suo mestiere
indossando quella strana armatura
salvò vite, ricordi e storie da raccontare,
ma era un uomo di poche parole
il suo cuore forse, rimane conservato negli abissi
come la terra protegge le proprie radici.
Avanti e indietro,
avanti e indietro,
l’uomo del mare conobbe la guerra, la povertà, la solitudine,
ma nulla scalfì i suoi princìpi, i suoi valori e la sua dignità.
Conobbe tutto questo, ma il tutto fu lasciato alle spalle,
sepolto da un carattere taciturno e troppo orgoglioso,
tentando di voltare pagina come fa la primavera
sapendo però, che tornerà l’inverno.
E avanti e indietro,
e avanti e indietro,
e l’uomo del mare si scoprì immortale
lasciando il suo corpo alla terra
e la sua anima al mare
se ne andava l’ultimo palombare.