Questo articolo è stato scritto e pubblicato da Marinella Pucci.
Soffermarsi a pensare a chi siamo oggi,
A chi eravamo ieri.
Immagini di ricordi sfocati di noi come pellicole si disciolgono.
Quasi non siamo noi in questi fotogrammi.
Non è facile riconoscersi.
Immagino che un giorno succederà proprio così.
Sul letto di morte la visione della vita vissuta ritorna in un battito di ciglia.
Senza tregua, senza tempo, tutta li.
Una bimba, un adolescente, una donna
Un’anziana,
con i suoi trascorsi.
Sarebbe bello poter rivivere ogni momento, o forse no.
Ogni cosa è avvenuta a suo tempo.
Torno in me.
Il dolce ricordare ha dato una nuova consapevolezza.
Di voler vivere ogni attimo molto più intensamente.
Per poter dire a noi stessi con convinzione,
in quel giorno della resa dei conti di aver vissuto appieno.
Senza o con pochi rimorsi e rimpianti.
Siamo stati la nostra migliore versione.
Circondati, arricchiti da affetti ed esperienze.
E così, si ritrova pace nell’immaginare e nel fare il punto della situazione.