Segni Cromie Forme è il titolo della mostra di quadri che si tiene dal 5 al 7 novembre in via Margutta 90, presso la Galleria Area Contesa (Teresa M. e Tina Zurlo galleriste e Chiara Croci art selector) a Roma a cui partecipano 24 pittori sotto la direzione artistica del maestro Miguel Gomez (BIBART BIENNALE).

Mille piroette ha incontrato la pittrice pugliese, la dolcissima Anna Cristino che espone i suoi lavori alla mostra.

Anna ci ha descritto la sua poetica, soffermandosi in particolare sui soggetti dei quadri che espone a Roma: le donne.

Abbiamo avuto l’onore di avere come ospite, alla breve intervista, il prof. Gianfranco Bartalotta, docente Università Roma Tre – Scienze della Formazione (Storia del Teatro e dello Spettacolo -Ambiti espressivi e comunicativi delle tecniche educative) e Università Telematica Unicusano (Storia del Teatro e dello Spettacolo – Metodologia e Tecniche delle globalità dei linguaggi), critico d’arte, critico teatrale e cinematografico.

Il prof Bartalotta ha recensito uno dei quadri di Anna Cristino “Scacco al re”.

Per tutti gli amanti dell’arte pittorica buona visione

Recensione prof. Gianfranco Bartalotta alle opere di Anna Cristino

Maschere scintillanti a difesa del mondo

Al centro delle opere di Anna Cristino c’è sempre la figura umana, donne (in prevalenza) e uomini, anche se non mancano i paesaggi.

Le figure umane (così come i paesaggi) non sono però ideate in modo realistico, romantico o oleografico, ma con tratti espressionisti. Volti disegnati con colori accesi, energiche tonalità cromatiche simbolo della passione con cui l’artista affronta la tela e soprattutto il mondo. I colori dello sfondo si irradiano sulle figure centrali cercando di inglobare nella loro vivace luminosità. Si crea così una dialettica grottesca tra un campo cromatico che avvolge e la figura si deforma per disorientare e conservare la sua assenza. Soprattutto le figure femminili resistono con fermezza a questo tentativo di annientamento, affermando la propria forza vitale. I colori (dal giallo al rosso, all’azzurro) accesi o scintillanti, i volti decisi, i capelli voluminosi e geometricamente ornati sul volto, sono espressione dell’autenticità di uno stile. Le figure sapientemente inserite in piani di colori che fungono da cornice, riescono a emozionare chi guarda.  Le relazioni cromatiche, dunque, non sono rivolte a imprigionare il soggetto, ma lo liberano in uno spazio proprio. I personaggi, le superfici, nel loro interagire sovvertono l’iscrizione delle “relazioni definite” e delle “differenze attribuite” in un proliferante vacillare dei rapporti cromatici. In questa interferenza dinamica di piani e figure, si scorgono abbracci maschili a liete e fiere innamorate o danzatrici emergenti dall’acqua che, con ritmica delicatezza, permeano di sé il paesaggio come in una partitura musicale, una rinascita o metamorfosi del femminile. Nella interessante ricerca di Cristino, emergono anche sentimenti e le emozioni, l’infatuazione della lupa verghiana con intensi occhi azzurri perduti nel delirio amoroso, o la solitudine di una donna tra colori scomposti dal vento, unico e malinconico compagno di viaggio. Infiniti, nelle opere dell’artista i volti di donna che con fermezza-si evince dai tratti con cui sono realizzati-affermano la propria inimitabile personalità.  Non c’è inquietudine e sofferenza nelle opere dell’artista, ma soltanto un’esplosione catartica di colori senza traccia alcuna di dolore. La violenza non può scalfire le donne di Cristino, dignitosamente serrate nella impermeabilità di una forma che le preserva dalle brutture del mondo.