Testo di Maria Carmela Brandi
Con Giovanna Ciccarone
La partecipazione speciale del musicista Matteo Cattani autore della colonna sonora.
Il testo ha partecipato al concorso di corto teatrale “Schegge d’autore”.
Sorprese per il pubblico.

Durante la nona edizione di Santa Marinella Film Festival, il blog MillePiroette ha partecipato illustrando le attività dei nostri artisti. In ultimo una nostra artista Nerina Piras ci ha rallegrato con una piccola dimostrazione di teatro, avendo un grande successo di pubblico

In nome della community di artisti del blog Mille piroette – I diversi volti dell’arte voglio segnalare la lettura del libro vincitore del Premio Strega 2023: Come D’Aria, di Ada d’Adamo, Elliot 2023.

Mille piroette si occupa di tutte le forme d’arte e la scrittura di Ada si può definire arte della dolcezza nell’affrontare i temi oggi al centro dei dibattiti politici e culturali come la disabilità e l’inclusione.

Ada d’Adamo è nata ad Ortona nel 1967, si era poi trasferita a Roma, dove si era diplomata al corso di avviamento dell’Accademia nazionale di danza oltre ad aver conseguito due lauree: una in lettere, all’Università “La Sapienza”, e una in discipline dello spettacolo. Ha lavorato nel campo teatrale, in quello della danza e ha collaborato con la casa editrice Galluci nel settore letteratura dell’infanzia.

Si è dedicata alla scrittura autobiografica con il romanzo Come D’Aria, pubblicato dalla casa editrice Elliot nel gennaio 2023, candidato poi al Premio Strega. Il 1° aprile 2023 è scomparsa, comunque il testo è rimasto tra i candidati al premio, ottenendo il premo il 6 luglio 2023.

Ada sin dalle prime pagine racconta la scoperta della malattia della figlia Daria. La storia di questo evento si intreccia a riflessioni sul ruolo dei genitori di figli affetti da patologie gravi sin dalla nascita. Il genitore di un figlio disabile si sostituisce a lui in tutte le attività della vita quotidiana e deve superare tutte le paure pregresse come quella del sangue ad esempio. L’autrice parla di “progressiva sostituzione dell’identità”, si perde la propria personalità e si diventa la mamma di…. Cambia la prospettiva di vita, i giorni assumono all’improvviso un valore nuovo con nuovi bisogni.

Ada in modo progressivo descrive la presa di coscienza della nuova realtà che sta vivendo: ospedali, incontri con altri genitori nelle sale di attesa, il ritorno a casa dopo la permanenza in ospedale. Si sofferma sull’amicizia con Francesca incontrata nell’ambiente di lavoro, legate da una strana coincidenza. Ada accenna alla partecipazione al dibattito nel 2008 sull’aborto terapeutico, con una lettera al giornale Repubblica. La sua amniocentesi è stata mal refertata. Ada apre poi una parentesi sulla sua vita passata da adolescente e da ragazza, della sua passione per la danza, parentesi che va a sfumare con la scoperta della sua malattia.

È un libro che si legge d’un fiato perché la scrittura scorre su “un eterno presente” proprio come la stessa scrittrice definisce la sua storia e quella di sua figlia. È un racconto intimo, in realtà potremmo paragonarlo ad una lunga lettera che Ada scrive alla figlia Daria, colpita da una grave malattia congenita. Ada è a Daria che si rivolge e descrive ogni attimo della loro storia con lucida e diretta semplicità, avvolta da un’imbarazzante dolcezza. Ada con delicato pudore invita il lettore all’ascolto e lo ammette in questa stanza dell’intimità.

Il racconto procede con la tecnica ad incastro dove il passato e il presente si scambiano il posto come in una lunga staffetta. L’autrice non ha timore di far emergere le sue paure e le riflessioni sui paradossi della vita: lei che da ballerina e poi esperta di danza si deve confrontare con l’immobilità.

Il lessico è stato selezionato con molta cura, ogni parola racconta emozioni, stati d’animo, persone e contesti che toccano lo spirito del lettore attento che ha l’impressione di stare lì accanto a Daria senza imbarazzo mentre la mamma dipinge ogni situazione. Il lettore chiude il libro, osserva in copertina due donne abbracciate su un fondo verde, rilegge il titolo “Come D’Aria” fortemente metaforico e ha voglia di guardare alla vita con grinta e determinazione la stessa che ha guidato Ada nell’affrontare, nonostante tutte le sue debolezze e difficoltà, la sua storia.

Buona lettura

Maria Carmela Brandi