Il Sole Ci Fa Ridere

Questo articolo è stato scritto e pubblicato da Elena Dreoni.

“A noi il sole ci fa ridere. Davvero. È più forte di noi. Quando la mattina arriva e ci sfiora con quei suoi raggi leggeri, pare che ci faccia il solletico. A tutte. Provate a chiedere anche alle altre. Margie, dillo tu: è vero che il sole ci fa ridere?”.

“Smettila Rita, Non fai altro che parlare di lui. Intanto adesso se n’è andato, e noi restiamo qui infreddolite”.

“Sei sempre la solita pessimista. Dai, Margie, non ti chiudere, vedrai che ora torna. Guarda: anche le altre resistono. Direi che siamo proprio una gran bella pennellata di bianco su questo prato verde”.

“Rita, non ti sopporto quando fai l’ottimista per forza. Ohi, ma che succede? … Ahiiii, che dolore!”.

“Margie, Margie, dove vai? Ma chi è quell’imbecille… Ah, ahhiii, ha preso anche me. Che brutto vizio, io lo farei a lui. Se fosse possibile. Ohh, mi sento le vertiginiiii”.

“Rita, stammi vicina”.

“Più di così? Siamo appiccicate, al buio”.

“Che ne sarà di noi, Rita?”

“Margie, stai calma e cerchiamo di mantenere il controllo che la situazione mi pare già molto difficile”.

“Sì, hai ragione, Rita, ma questo corre come un dannato”.

“Ehi, scusate, voi riuscite a vedere qualcosa più di noi? Sì, dico a voi che ci state leggendo”.

“Lasciali perdere Rita, quelli se ne stanno comodi nella loro poltrona, curiosi solo di vedere come va a finire questa storia”.

“Che contraccolpo! Finalmente s’è fermato. Dove siamo finite?”.

“Guarda Margie, guarda è una bambina, ha aperto la manina, ci guarda e sorride, proprio come succede a noi”.

“Come sei romantica: sorride! E intanto ci ha staccato da terra e ci ha fatto venire il mal di mare. Guarda come sei ridotta, Rita. Sei tutta stropicciata”.

“Sì, mi sento un po’ stranita. Ma non vedi dove siamo?”.

“Sì che lo vedo. Sulle ginocchia di un vecchio”.

“Sei la solita acida, acida, acidissima. Questo signore seduto deve essere il nonno. Gli si sono illuminati gli occhi quando la bambina ci ha poggiato sulle sue ginocchia. Sorride anche lui. Margie, siamo noi che lo facciamo sorridere”.

“Illusa, non vedi che sorride alla bambina. A noi, ci ha rivolto appena uno sguardo”.

“E che sguardo! Abbiamo fatto la nostra bella figura, fattelo dire”.

“Sai che figura! E adesso questa chi è?”.

“Direi che ha uno sguardo dolce”.

“Pure lo sguardo dolce, adesso! Con te le api ci fanno un miele stomachevole, fattelo dire, Rita”.

“Deve essere la mamma della bambina. Senti come ci ha preso con delicatezza”.

“Sì, per buttarci sul tavolino”.

“Sei davvero impossibile, Margie. Non vedi che sta aiutando il nonno ad alzarsi”.

“E a noi chi ci aiuta? Rita mi stanno venendo dei bruttissimi pensieri”.

“Non è una novità. Ehi, attenzione così ci farà cadere. Attenta Margie che questa donna va per le spicce”.

“Te l’avevo detto. Ohioi, ma dove ci sta portando?”.

“Sento che finalmente ci sistemerà come si deve. Patapunfete. Dai che siamo cadute sul morbido. Margie, non ti vedo più, Margie”.

“Sono qui Rita. Ma che puzza tremenda. Non si resiste. Altro che profumo di fiori”.

“Coraggio, Margie. Magari, magari…”.

“Ecco. fai meglio a stare zitta. Sei nella spazzatura, Rita. L’hai capito?”.

“Sì, l’avevo sospettato, ma non dobbiamo arrenderci”.

“Certo, moriremo nella puzza, ma piene di speranza!”.

“Guarda, è tornata la luce, che ti avevo detto? È la bambina. Ecco, nella sua manina mi sento più al sicuro. Non è finita, Margie”.

“Dovrei credere che ce la caveremo?”.

“Ah, senti che bella quest’acqua. Ci ha sistemate proprio bene in questo vasetto. Torneremo profumate. Io mi sento già meglio”.

“Io invece penso che la cosa migliore sarà chiuderci, Rita. La notte ormai è arrivata”.

“Sì, sì, chiudiamoci come se fossimo sul nostro bel prato. Vedrai che domattina il sole ci farà ancora ridere”.

“Sai le risate, conciate come siamo: due vecchie margherite sdentate che non sono più buone a niente!”.

“Questo davvero non lo puoi dire, Margie. Forse non rideremo più come prima, ma il nostro sorriso resterà impresso negli occhi del vecchio e della bambina”.

“Adesso chiuditi, Rita, e dormiamo che abbiamo avuto proprio una giornata di merda”.

“Difficile Margie, difficile”.

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