Partenza

Questo articolo è stato scritto e pubblicato da Nerina Piras

Cara Anna, eccomi di nuovo qui a scrivere una lettera, ho ricevuto la tua.

Pensare che in questi tempi così tecnologici ci scriviamo ancora lettere è quasi impensabile, con tutti i mezzi di comunicazione che abbiamo, come l’e-mail per esempio o come WhatsApp.

Questa volta ho deciso di scriverti di nuovo perché sono in partenza, quindi non volevo chiamarti e salutarti con una semplice telefonata, Ciao ci vediamo tra poco.

Ti spiego, questo mio viaggio è dovuto per motivi di lavoro, beh non proprio di lavoro, diciamo, come ti avevo già accennato che faccio parte di una associazione di volontariato, sono stata inviata come supervisore in Messico.

Dici, in Messico cosa c’entra? Sai lì ci sono molti dei nostri collaboratori, con cui ci aiutiamo a scambiare le problematiche che occorrono volta per volta, ecco il motivo di questo viaggio.

Sono molto contenta di partire anche se ero già stata in Messico, trovo questo paese affascinante.

Questa lettera nasce dal desiderio di condividere con te le mie conoscenze per quanto riguarda l’aiuto a tuo figlio come ti avevo promesso.

Volevo però parlarti anche del buddismo, notando in te una certa curiosità, per questo sono entusiasta di farti conoscere questa filosofia che a me ha cambiato la vita. Parlartene per me è un momento di gioia, volevo trasmetterti quanta serenità mi ha portato.

Come ti avevo già detto, ho voluto scriverti questa lettera per non lasciarci con un semplice saluto, ma desidero che ti rimanga uno scritto di me, non perché non torni più, anche se so che questo sarà un viaggio molto lungo.

Qui dovrò parlare con tante persone, sforzarmi di parlare in spagnolo, questa lingua che ho appena imparato, forse tu non lo sai ma sono stata sei mesi a scuola per apprenderla, è una lingua musicale e anche se è vero che ormai capisco quasi tutto, non ho comunque la sua padronanza, comunque ci proverò e ti racconterò quante brutte figure farò, scherzo dai!

Non scherzo quando ti dico che ti racconterò questo viaggio passo per passo, non dico che ti farò il resoconto, ma ti parlerò di questi magnifici posti che io ho già conosciuto e visitato.

Ti parlerò della Piramide del Sole, dove tempo fa la visitai come turista, e come turista, mi ricordo che la scalai.

Questa Piramide con la sua cima inarrivabile, era così a precipizio che avevo una gran fifa di cadere, però il desiderio e la voglia di arrivare fin lassù e di toccare con mano quello che io sapevo essere in cima, l’energia del “Sole”.

Si arrivai fino alla fine, toccai con mano il punto cruciale, con il fiatone, con la lingua di fuori, con le gambe che tremavano per lo sforzo, per la stanchezza di arrivare fin lassù, ma con la soddisfazione grande, sapendo che prima di affrontare il percorso della filosofia del buddismo, ero stata un’adoratrice del sole.

Per questo motivo era una meta da raggiungere, lo ricordo ancora con piacere era stato bellissimo caricata di energia ho ammirato il panorama che si vedeva da lassù.

Questa Piramide si trova nel distretto di Teotihuacan ed è il più grande edificio dell’intera Mesoamerica.

Anche il suo nome è romantico “Piramide del sole”” gli fu dato dagli aztechi che riscoprirono questa città verso il 1000 dc.

Se te ne parlo tanto è perché spero che tu un giorno possa venire ad ammirarla con i tuoi occhi.

E così antico che gli Aztechi e i Toltechi vi si insediarono dopo la sua distruzione, è alta come quattro piani circa, ma la vista da lassù fa pensare veramente che lì nascano gli dèi.

Ma non vorrei annoiarti troppo con i miei racconti di questo luogo spettacolare, anche perché devo lasciarti, ora sta arrivando il mio aereo, ma non mancherò di raccontarti ancora dei luoghi che visiterò in questi giorni.

Sarai il mio diario di viaggio, poi quando tornerò mi farai sapere quanta noia ti abbiano provocato i miei racconti o se ti hanno alleviato le giornate.

Ora ti lascio sicuramente riceverai ancora lettera da me

tua amica Marisa

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