Questo articolo è stato scritto e pubblicato da Matteo Cattani (Marte).
Sarà che la mia pazienza è zero,
che il cervello manca di un emisfero
e non riesco a pensare
o non ne voglio parlare.
Saranno gli anni che passano
e che non riesco a contare,
sarà che tutto quel che accade
sta prendendo senso
e quando ti penso,
il mio respiro viene meno.
Cado in picchiata da un grattacielo
e non ho idea di cosa sia un paracadute,
attraverso le maschere vedo le anime nude
e per loro provo pena,
la gioia sale e l’ansia scema.
Sono di scena,
il mio respiro si fa veloce,
la felicità è una bestia feroce
che divora la noia, piuttosto veloce,
ed io mi fingo
come sfinge truccata da mimo,
o come il primo dei pensieri che ho
e che non sei tu.
Ho la sensazione di precipitare
ma in realtà sto salendo su
e mentre il sole mi brucia la pelle
la luna mi cura,
ho la faccia che è fatta di cera
ed appena si scioglie ne appare una nuova.
Non dimentico più.