Questo articolo è stato scritto e pubblicato da Nerina Piras
C’era una volta un bambino chiamato Diego di sette anni, che amava molto andare al parco con gli amici per dondolarsi con l’altalena e fare anche tutti gli altri giochi.
Lui vive a Santa Marinella è libero e felice.
Ma un brutto giorno recandosi al solito parco pieno di giochi, lo trova chiuso e dentro ci sono tante oche che starnazzano, fanno un tale baccano che lui si spaventa e le guarda impotente.
Vorrebbe aprire il cancello che lo separa dal suo amato parco, ma ha paura delle oche, ha paura che lo becchino, e poi pensa che se apre il cancello quelle scappano e lui non vuole che finiscano sotto le macchine.
Pensa e ripensa, si mette l’abito di Spider man, così si trasformerà in un super eroe e riuscirà a trovare una soluzione.
Chiama a raccolta tutti i suoi amici rimasti anche loro basiti da questa chiusura e, loro camminando, lui saltando come spider man, decidono di cercare per il paese un terreno libero dove si possa ricostruire un altro parco.
Trovano un piccolo spazio e decidono di costruirlo li, Diego tesse la sua ragnatela e con essa forma il recinto, gli altri ragazzi cercano tanta terra per poter piantare gli alberi, così potranno rimettere l’altalena e lasciarsi dondolare di nuovo. altri ragazzi vanno a prendere l’acqua dal mare lì vicino e costruiscono una piscina per poter poi fare un bagno quando farà più caldo.
Tutto bello, ma l’uomo nero che aveva chiuso i cancelli del loro parco e vi aveva messo le oche, li stava a spiare e decide che nessun bambino doveva più essere felice, non dovevano più giocare nei parchi e in nessun altro posto e non dovevano più andare a scuola.
Infatti chiuse tutte le scuole e i bambini disperati, separati tra di loro, piangevano lacrime amare.
Così separati non potendo comunicare tra di loro erano senza futuro né speranza.
Ma l’uomo nero non aveva calcolato la volontà, la voglia di stare ancora insieme e la loro intelligenza,
Così Diego si rivestì con la tuta di Spider man e tesse una lunga ragnatela, tanto lunga da raggiungere tutti i suoi compagni di scuola e di gioco, si sentirono finalmente uniti e cercarono insieme una soluzione, riuscirono anche a studiare nonostante la lontananza, poi sempre Diego costruì con i barattoli del pomodoro vuoti della mamma e con la ragnatela un telefono per poter parlare tra di loro senza che nessuno li poteva disturbare, riuscirono a parlare anche con Franco che viveva a Civitavecchia.
Si scambiarono le idee, decisero di lasciar perdere il nuovo parco ma di riscattare quello che loro già avevano.
Formarono un gruppo unito per combattere l’uomo nero che non voleva che i bambini crescessero liberi e felici.
Così un giorno, tutti insieme facendosi coraggio a vicenda entrarono dentro il parco dove c’erano le oche e fecero amicizia con loro.
Le oche riconoscendo l’innocenza e la bontà dei bimbi non li beccarono.
Così quando entrò l’uomo nero che voleva picchiarli e cacciarli via , fu circondato dai bimbi che fecero un gran girotondo attorno a lui, cantando e ridendo come solo i bambini sanno fare.
L’uomo si spaventò e scappò a gambe levate, lasciando finalmente liberi i bambini di essere bambini.