Questo articolo è stato scritto e pubblicato da Elena Dreoni.
Scena unica
Salotto casa di Laura
Interno giorno
Isa e Laura sono due vecchie amiche che da circa un anno vivono nella casa di Laura. Isa entra nel salotto dalla cucina tenendo in mano un vassoio con due tazze e una teiera. Nello stesso momento si apre la porta di casa ed entra Laura. È eccitatissima.
Laura: Isa, ho una notizia straordinaria. Non ci crederai.
Isa: (avvicinandosi al tavolino del salotto) Finalmente hai trovato le merendine al cioccolato?
Laura: Ma che merendine… Torna Chiara. Chiara torna a casa!
Isa sbarra gli occhi. Lascia andare di colpo il vassoio sul tavolino. La teiera si rovescia e il te cade).
Laura: Isa, ma che fai?!
Isa: (impietrita, non fa caso alla domanda dell’amica) Quando l’hai sentita?
Laura: Mi ha mandato un messaggino. Aspetta che te lo leggo.
Isa: (tutt’altro che contenta per la notizia, si siede) Mi sarei accontentata anche dei soliti biscotti.
Laura: (cercando affannosamente il cellulare in borsa) Quando cerchi una cosa. (Finalmente lo trova e legge) Ascolta Isa: “Perdonami di tutto. (piange e ride di gioia) Torno a casa”. (guarda l’amica commossa) Mi ha chiesto perdono.
Isa: (arrabbiata) E tu avresti intenzione di perdonarla?
Laura: È mia figlia! Che cosa dovrei fare?
Isa: Eh, ma l’ha fatta grossa.
Laura: Sì, sì, hai ragione. Neanche io me l’aspettavo. Ma è solo una ragazza. E poi ho bisogno di vederla, di parlarle. Di sapere come sta. È passato troppo tempo.
Isa: Sul fatto che sia solo una ragazza ci sarebbe da dire. Ci sarebbe da dire! È sparita dall’oggi al domani. Sparita. Ma non ti ricordi come ti ha lasciato. Eri ridotta uno straccio.
Laura: Se è per questo è vero. A proposito, prendi uno straccio che hai rovesciato tutto il te.
Isa: (prende dei tovaglioli di carta sul tavolino e lo pulisce) Basta. Basta rimettere insieme i cocci. Basta asciugare lacrime. (Piange guardando l’amica) Stiamo così bene io e te.
Laura: (spazientita) Eh, no per favore! Ma guarda come siamo ridotte: due vecchie amiche che non sanno parlare di altro che della figlia sparita. E del marito morto. Scusami Isa, ma bisogna guardare in faccia la verità.
Isa: Ah sì. Allora, allora diciamola tutta la verità. E tutto quello che abbiamo costruito io e te in questo anno di abbandono? Le nostre merendine. Le nostre chiacchierate. I nostri interminabili pomeriggi al Bingo. (piange) Allora, per te non valgono proprio niente?
Laura: Dai, non fare così. Adesso calmati. È vero, insieme abbiamo fatto tante cose. Mi hai insegnato anche a fare l’uncinetto. (le prende una mano con affetto) Non dimentico niente, sai. Ma torna mia figlia, capisci. Torna Chiara.
Isa: (risentita) E io? Che ne sarà di me?
Laura: (ora le parla con prudenza) Ormai è passato un anno anche dalla morte di tuo marito. Forse, ritornare nella tua vecchia casa sarebbe anche un bene per te…
Isa: (aggressiva) Quando ti ho detto vengo a stare da te, mi hai detto va bene.
Laura: Hai bussato alla porta con le valige in mano! Eri così decisa!
Isa: Ho sentito che il mio posto era qui. In questa casa. Per lenire il dolore.
Laura: Ma sì, ma sì, eravamo così tristi tutte e due. Con tutte queste sparizioni. Mia figlia scappata con chissà chi. Tuo marito morto proprio in quei giorni.
Isa: Già, sparito anche lui! (Decisa) Io da qui non me ne vado.
Laura: Senti, parliamone! Capisco la tua solitudine. Il dolore per tuo marito morto…
Isa: Morto! Morto mi sembra una parola grossa.
Laura: Chiara vuole tornare da me, dalla sua mamma, lo capisci questo. Finalmente si è resa conto di aver sbagliato. (come se ripensasse solo ora alle parole dell’amica) Ma che cosa stai dicendo? Tuo marito è morto. È tutto morto!
Isa: (evasiva) Non tutto. Non del tutto.
Laura: Come?! Ma se mi hai perfino detto che non hanno ritrovato il corpo.
Isa: Appunto.
Laura: Povero Andrea. Me lo ricordo ancora. Così buono, così tenero. Quanto voleva bene a Chiara! Quanto la stava ad ascoltare. Quanto le stava vicino. Sempre.
Isa: Appunto!
Laura: Appunto, appunto, appunto! Ma insomma non ti capisco. Dovresti essere contenta che torna Chiara.
Isa: Andrea non è morto!
Laura: Come?! Non è morto?! Ma almeno è sparito?
Isa: Già, come tua figlia. Spariti! (e fa un gesto con le mani per sottolineare questa parola)
Laura: Se non è morto ed è sparito, allora c’è di mezzo una donna. Isa, bisogna aprire gli occhi. C’è di mezzo una donna!
Isa: Una giovane donna!
Laura: Che bastardo! E che puttana! Magari tu hai capito chi è, la conosci?
Isa: Sì, è da tempo che te ne volevo parlare. Quando Chiara è sparita, Andrea…
Si sente il suono di un messaggio sul cellulare di Laura che subito interrompe l’amica.
Laura: Scusami, ma questa deve essere Chiara. (prende il cellulare). Magari sta già arrivando. È lei (legge il messaggino) “Ciao mamma, sto bene, il messaggio che ti ho mandato era per qualcun altro”. (con grande delusione ripete scuotendo la testa e guardando l’amica) Era per qualcun altro! (continua a leggere) “Non torno. T v b. (delusissima) Chiara”. Tvb: neanche a scrivermelo per intero Ti voglio bene (piange).
Isa: (le dà un fazzoletto) Dai, non fare così.
Laura: Un’altra delusione. (si asciuga le lacrime) Scusami Isa. Mi stavi dicendo di Andrea… di Chiara.
Isa: Beh, ti volevo dire che… (imbarazzatissima) Niente, niente. Stai tranquilla. Tvb: Tutto va bene. Sai che faccio: esco io a prendere le merendine al cioccolato, tu prepara la nostra tisana.
Isa prende la borsa dall’appendiabiti vicino alla porta di casa e fa per uscire. Laura sta rimettendo in piedi la teiera mentre le fa un’ultima raccomandazione.
Laura: Se non le trovi, però, vanno bene anche i soliti biscotti.
Sipario