Angelo Nobile

Questo articolo è stato scritto e pubblicato da Maria Teresa Fiumanò.

Dal diario di Angelo

Mi chiamo Angelo Nobile e ho tredici anni. Ho frequentato la terza media e sono stato promosso con la media del nove. La vado per far contenta mamma. Prima di partire, l’ho sentita strillare con papà: “Angelo è un bravo bambino e tu lo farai diventare un debosciato. Lui ha avuto uno shock e deve farsi curare.’’ Adesso sono a casa della nonna al lago e tutti i giorni vado da Annalisa che è amica di mia madre da quando erano bambine. All’inizio mi vergognavo. Non ho mai parlato dei fatti miei con un adulto e Annalisa non solo è adulta ma è anche una psicologa donna!

Dagli appunti di Annalisa 

Caso A. N.

Ragazzo

Nessun precedente disturbo di natura psichica. Aspetto gradevole, curatissimo nella persona e nell’abbigliamento. Figlio unico, viziato. Intelligenza superiore alla media, con spiccato senso dell’Io.

Padre

Uomo di successo, dirigente in una centrale nucleare, ambizioso per sé e per il figlio. L’ ha seguito molto, stimolandolo ad eccellere in numerose attività sportive e a fare il galante con le signore.

A casa marito e padre esemplare, fuori casa dongiovanni impenitente.

Madre

Casalinga carina e modesta che finge di ignorare i tradimenti del marito nella rassegnata filosofia femminile del “tanto lui è maschio e si sa che gli uomini hanno bisogno di certe cose”. Eccesso di sollecitudine affettiva nei confronti del figlio.

Io non volevo prendere il ragazzo in terapia per la storia che c’era stata tra me e il padre. Non amo confondere la vita professionale con quella sentimentale o sessuale, ma avrei potuto mai spiegare il mio rifiuto alla madre?

Dal diario di Angelo

Adesso riesco a parlare con Annalisa. Mi stendo sul divano e mi sfogo, parlo, parlo e, visto che devo dire la verità, le ho raccontato anche di Elio, l’angelo custode che mi sta sempre vicino. Lei ha detto: “La storia dell’angelo la so, me l’ha raccontata tua madre quando eri piccino.” Mi ha spiegato che i bambini spesso, soprattutto quando sono soli come i figli unici, si creano un amico invisibile, ma poi con la crescita questa illusione passa. “Come mai questa fantasia a te non è passata? – mi ha chiesto – Hai ancora bisogno di sostegno e compagnia?” Io allora le ho riposto piccato che non sono un visionario, l’angelo c’è e non è un’invenzione anche se ho capito presto che non devo dirlo a nessuno.

Dal diario di Angelo
Una mia giornata   

Dal diario di Angelo

Pensieri sulla suora

Vorrei essere grande e avere tanti soldi, andrei a rapirla, la sposerei e le farei fare una vita di lusso. Lo so che sono solo dei sogni e adesso mi sembrano stupidi e meno belli di quelli che facevo a scuola. Mi vergogno pure a scriverli, che ne penserà Annalisa?

Lettera della mamma di Angelo

Bambino mio adorato,

ti telefonerei in continuazione, ma tuo papà non vuole. Senza di te la casa è vuota. Ti invidio che te ne stai al lago. Ricordo con nostalgia le passeggiate sul lungolago insieme ad Annalisa che mi teneva per mano ed era tanto carina. Ti ho affidato alle sue cure perché è una grande amica sincera e un’ottima psicologa. Passerottino, guarisci e torna presto da me, ricordami nelle tue preghiere.

Telefonata del padre di Angelo al figlio

 “Come va? Mi raccomando, non fare troppe stragi di donne, lasciane qualcuna anche per me. Forza e coraggio! Dopo ci faremo una vacanza in barca io e te soli. Mamma la lasciamo a casa, sennò sai che lagna con il suo mal di mare! Un salutone ad Annalisa.’’

Dal diario di Angelo
Mamma e papà  
Ho ricevuto una lettera da mamma e una telefonata da papà. Mamma mi tratta ancora come un bambinetto deficiente. Annalisa mi ha spiegato che rifiuta il fatto che sto crescendo. Papà al contrario mi ha sempre trattato da grande. Adesso poi dopo quella storia non fa altro che parlare di cose da maschi che m’ infastidiscono. Nessuno dei due capisce che sono solo un ragazzo, una via di mezzo tra quello che vogliono loro.
Io
Io sono figlio unico. I miei coetanei, in genere, sono stupidi, non leggono e si interessano solo di scemenze come campionati di calcio, cellulari, videogiochi e messaggini.  Io, comunque, non ho bisogno di loro, io ho il mio angelo custode che mi sta sempre accanto, mi confido con lui e lui mi consigli e mi aiuta se corro qualche pericolo.  Due volte mi ha salvato la vita. La prima quando sono caduto dalla bicicletta e stavo per essere investito da una macchina che lui ha fatto fermare a pochi metri da me mettendosi mezzo davanti all’auto per cui il guidatore ha frenato, poi è uscito di corsa farfugliando che aveva visto davanti a sé una nuvola nera “Un miracolo- gridava – è stato un miracolo altrimenti avrei ucciso questo povero bambino!” Elio mi ha strizzato l’occhio e ha commentato: “E’ un uomo blasfemo, ma questo fatto forse lo riporterà alla religione; perciò, con la nuvola ho salvato te e la sua anima.” La seconda volta un anno fa in montagna sono precipitato da un ponticello con la ringhiera di legno fradicia a cui mi ero appoggiato e ho fatto un volo di diversi metri. Se Elio non avesse provveduto a spostare un gran mucchio di sterpi e di foglie sotto di me sarei morto sfracellato sul terreno sottostante. Mia madre che ha assistito alla caduta mi dava già per spacciato, poi ha visto che mi rialzavo e ha gridato anche lei al miracolo, ma mio padre è rimasto scettico.
Casa
Ho una casa grande col giardino e una stanza tutta mia. A casa non è proprio il top del top, i vecchi litigano spesso perché mamma è gelosa di papà ed io preferisco starmene per i fatti miei.

Scuola

A scuola vado benissimo e mi piace studiare. Le mie professoresse erano invidiate perché avevano me come allievo che ero il più bravo di tutti e a me le altre insegnanti, quando potevano, mi davano addosso ingiustamente, accusandomi anche di essere poco religioso perché mi distraevo in Chiesa e non facevo sempre la Comunione. Sono stato male per questo e non volevo più andare a scuola. Quando poi mi sono innamorato e ho cominciato a fregarmene di quelle suoracce bigotte.

Riflessioni
Prima credevo di avere un buon rapporto con i miei genitori. Ora ho capito che mi danno tutto quello che chiedo perché così per loro è più facile. Non mi hanno mai chiesto se ero felice o infelice o se avevo dei problemi come sta facendo Annalisa. Lei mi ha detto che non c’è dialogo fra noi. Apposta mi sono attaccato all’idea della presenza costante di Elio, apposta mi è successa la mia storia. Quando i miei genitori l’hanno saputa mamma ha dato fuori da matta, papà, invece, sembrava contento, ma a me non hanno mai chiesto niente

Dagli appunti di Annalisa

Caso A.N.

Il paziente sta prendendo coscienza dello scarso supporto psicologico fornitogli da entrambe i genitori. È indispensabile renderlo consapevole e nello stesso tempo aiutarlo a diventare indipendente, ma non ribelle.

Come detesto quell’uomo che sta cercando di rendere simile a sé il figlio. Devo impedirglielo! Mi ero autoconvinta che il nostro rapporto fosse solo di natura sessuale. Invece è stato molto di più, almeno per me. Mi sono addirittura illusa che lui lasciasse la famiglia per amor mio. Mi ha ingannata. L’avevo rimosso! Se però avessi lottato, forse sarei riuscita a strapparlo alla moglie. La verità è che sono troppo debole. La faccenda si sta complicando. La terapia di Angelo sta avendo dei riflessi inaspettati su di me. Devo stare attenta! Io devo essere e mantenermi una terapeuta imparziale e non una donna che ha subito frustrazioni e nutre odi e rancori.

Telefonata del padre di Angelo ad Annalisa

“Bella! Ti chiamo con la scusa del fanciullo! Non ti chiedo di lui che è uno in gamba! L’ho mandato da te per non farmi rompere più di tanto da Livia. Senti, perché non ne approfittiamo e ci vediamo noi due da soli? Potremmo farci una rivisitata dei vecchi tempi, potremmo andare… Ehi! Perché accidenti ha riattaccato? Stronza! Valle a capire le donne…’’

Dal diario di Angelo

La suora l’ho conosciuta dopo il primo trimestre della terza media. Io ero il capoclasse e la professoressa di lettere mi mandava spesso in giro per qualche commissione. Per uscire nel corridoio dovevo passare attraverso l’asilo dove c’era una suora giovanissima che non avevo mai visto. La suora che si chiama suor Maria Antonietta mi sorrideva e mi faceva cenno di entrare. Io la guardavo fisso perché era meravigliosa. M’innamorai di lei, mi addormentavo pensando a lei, la mattina mi svegliavo presto per vestirmi e pettinarmi bene. Cercavo tutte le scuse per entrare nella sua aula, lei se ne accorse e incominciò a chiacchierare con me e a chiedermi di darle un bacino sulla guancia. Mi riempiva di complimenti e mi diceva che sono bello. Una volta mentre stavo per baciarla mi morse il labbro di sotto e mi mise la lingua in bocca. Io sapevo che si bacia in quella maniera e l’avevo già fatto con qualche ragazza, ma con lei è stata un’altra cosa. Ero stracotto. Elio mi ha raccomandato di stare in guardia, ma il mio amore era troppo forte per rinunciarci.

Mia storia

Dagli appunti di Annalisa

Caso A.N.

Miglioramento espositivo con una più agevole estrinsecazione del pensiero. Si rileva una diminuzione delle fantasie infantili di compensazione.

Il caso non è difficile. Non vedo l’ora di portarlo a termine. Il ragazzo non è scioccato, ma piuttosto compiaciuto dalla faccenda. Quando parla si infervora e mi sembra di rivedere il padre che sento di detestare con tutta me stessa. Con quell’uomo ho vissuto l’esperienza più eccitante della mia vita, ma mi sono imposta di non pensarci.

Dal diario di Angelo

Le ragazze che dormivano nel collegio mi avevano raccontato che la suora aveva i capelli lunghi fino alle spalle e che la sera cantava e ballava con loro sui letti del dormitorio e io me la immaginavo nuda coperta dai soli capelli come lady Godiva. Dopo il primo bacio quando passavo lei mi chiamava vicino per stringermi e baciarmi. Una volta in cucina mi ha afferrato per la cintura e mi ha strofinato sul davanti dei calzoni fino a quando non mi sono bagnato, non capivo che mi era successo e sono scappato al gabinetto. Pensavo di essermela fatta sotto, poi ho guardato negli slip e mi sono ritrovato un malloppetto bianchiccio e colloso. Avendo già letto un po’ di roba scientifica ho capito che era sperma. Sono stato molto contento perché voleva dire che ero diventato un uomo.

Dagli appunti di Annalisa

Oggi Angelo si aspettava qualche mio commento dopo la lettura del diario; invece, io gli ho chiesto di proseguire la sua storia a voce per registrarla e ne ho approfittato per osservarlo.

Racconto di Angelo

Dopo quella volta tutte le sere quando andavo a letto mi masturbavo. Il confessore mi ha fatto giurare di non farlo più, però non ho smesso perché mi piace una cifra. Non andrò all’Inferno per questo. Il Padreterno avrà sicuramente un bel da fare per punire dei peccati più gravi del mio. Adesso lo faccio di meno e quando lo faccio penso anche a qualche altra donna… Elio dice queste pratiche fanno parte della crescita e sono più che legittime

Il ragazzo mentre parlava non faceva altro che toccarsi. Fino a qui niente di strano, è normale eccitarsi ai ricordi. Purché non diventi un maniaco sessuale come il padre! Anch’io mi eccito quando ripenso a come mi disinibivo e a come mi sentivo femmina con lui. Da quanto tempo non faccio più l’amore? Dannazione! Si sta verificando ciò che temevo fin dall’inizio. Le mie faccende personali si stanno sovrapponendo al caso. Ho paura di non riuscire a mantenermi obiettiva. Per fortuna che ho quasi finito!

Ed io non ho angeli che giustifichino le mie voglie sessuali, peccato!

Dal diario di Angelo

Annalisa mi ha chiesto di finire di scrivere la mia avventura. I miei compagni di classe si erano accorti che io e la suora ci appartavamo spesso e alla fine qualcuno fece la spia. La volta che ci hanno beccato ci eravamo chiusi a chiave in infermeria, ci toccavamo, lei mi ha mostrato il seno e mi ha preso in mano il pene. Volevamo fare l’amore ma abbiamo sentito bussare forte e gridare da dietro la porta. Ci abbiamo messo parecchio ad aprire per sistemarci i vestiti. Appena usciti lei è stata afferrata per un braccio dalla Superiora che se l’è trascinata via e io sono stato accalappiato dalla professoressa di matematica. Sono stato interrogato prima dall’insegnante e poi dal dottore della scuola che avevano chiamato di corsa nemmeno fosse scoppiato il colera. Tutti volevano farmi confessare chissà cosa, ma io ho detto che ce ne stavamo lì per parlare dei fatti nostri da bravi amici. Nessuno ci ha creduto e mi hanno tormentato con domande sporche e incredibili. I miei li hanno fatti venire subito per allontanarmi dalla scuola Mamma frignava, papà se ne stava da una parte sorridendo. Io ero disperato, il mio grande amore era finito tragicamente. Sono rimasto a casa, tanto mancavano pochi giorni agli esami. Dopo ho saputo che la suora aveva confessato tutto.

P.S. Annalisa mi ha chiesto che cosa faceva Elio mentre me la spassavo. Io le ho riposto che guardava, allora lei è scoppiata a ridere: “Un angelo guardone! Te lo sei fatto a tua immagine e somiglianza. Elio non è che una tua proiezione e poi dimmi è cresciuto con te oppure è stato sempre grande? Io allora mi sono incavolato e ho provato a spiegarle che un angelo è un angelo e non ha età. È alto e biondo, ha gli occhi azzurri, porta una tunica celeste e ha sulle spalle due ali grandi e bianchissime. Di solito sta al mio fianco, ma qualche volta si solleva in volo e muove appena appena le ali senza far nessun rumore.

Dagli appunti di Annalisa

Caso A.N.

La terapia si è conclusa con esito positivo. Il paziente ha acquisito un buon senso di autonomia e di autocritica e sta raggiungendo un’equilibrata formazione della sua identità.

Il prossimo anno, dietro mio consiglio, frequenterà una scuola pubblica, dove i ragazzi di solito possono vivere la sessualità, precoce o sbagliata che sia, in maniera più spontanea senza le oppressioni e le repressioni degli istituti religiosi. Oggi mi ha detto: “In quanto all’angelo ci sto riflettendo ma lui è ancora con me. Mi è piaciuto fare con la suora quello che ho fatto e lo rifarei. Però ora è cambiato qualcosa, oppure sono cambiato io. Prima ero sicuro che l’avrei cercata anche in capo al mondo, adesso questa idea mi pare una grande fesseria. Ho capito che anche gli amori grandissimi possono finire.

Purtroppo, ne so qualcosa anch’io!

Dal diario di Angelo

Cara Annalisa, mi hai detto che la terapia è finita, che non c’è stato niente di male in quello che ho fatto. Ora dentro di me tutto è ritornato al posto suo. Sono un ragazzo e mi è capitata una bella avventura e basta. Sei stata bravissima. Però devo rivelarti che durante la terapia mi sono perdutamente innamorato di te. Sei mitica! Sono pazzo di te! Ti lascio il numero del mio cellulare. Ciao, ciao.

P.S. Elio mi ha detto che è arrivato il momento di lasciarmi, cioè io non lo potrò più vedere né parlarci, però lui continuerà a starmi accanto e a proteggermi come ha sempre fatto.

Dagli appunti di Annalisa

Oggi pomeriggio Angelo mi ha portato i suoi ultimi scritti mentre me stavo distesa con gli occhi chiusi in veranda sul dondolo. L’ho sentito che si avvicinava e ho finto di dormire. Lui si è chinato su di me e mi ha baciata. Un bacio vero ha lo stesso odore e sapore del padre. L’ho desiderato. Se n’è andato dopo avermi lasciato i suoi foglietti. Ho scritto ai genitori che il figlio è in ottimo stato di salute mentale, che devono impegnarsi a parlare con lui e a farlo parlare e che sono tenuti a lasciarlo libero di crescere e maturare rispettandolo. Io partirò domani per non vederlo più. Se tornerà qui farò in modo di assentarmi dal paese. Sono turbata. La terapia è stata un successo, ma io sono a pezzi. Ho già preso appuntamento con un nuovo tutor terapeuta e fra una settimana rientrerò in analisi. 

P.S. Mentre leggevo la lettera di Angelo ho visto tante piume candide che mi volteggiavano intorno, ne ho prese alcune in mano, sono profumate come petali di rosa, le ho conservate dentro un piccolo pendaglio di argento indiano che ora porto sempre appeso al collo…

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