
Gli artisti di “Mille piroette-I diversi volti dell’arte- “nel mese dell’oleandro” e l’indimenticabile grande Raffaella Carrà (8 giugno 1943-5 luglio 2021).
Ieri 5 luglio 2021 durante un caldo pomeriggio romano all’età di 78 anni la madrina degli italiani Raffaella Carrà si è spenta nello stupore generale in seguito ad una malattia.
Raffaella con la sua solita eleganza e discrezione non ha voluto che il pubblico, da sempre al suo fianco, si preoccupasse per la sua salute e ha vissuto nel silenzio gli ultimi momenti con i suoi cari.
Ha salutato i suoi fans italiani e quelli sparsi in tutto il mondo nel mese della massima fioritura dell’oleandro, pianta simbolo funerario nei paesi del mediterraneo. Che strana coincidenza! In realtà questo fiore potrebbe essere assunto ad emblema dei mesi del 2021 appena scorsi in cui tra i più grandi interpreti nazionali e internazionali del cinema, della canzone e dello spettacolo in generale hanno lasciato il loro pubblico inaspettatamente. Ecco i nomi di alcuni di quelli italiani: Gigi Proietti, Carla Fracci, Franco Battiato, Milva, Raoul Casadei e Stefano D’Orazio.
LA CARRÀ, UN SIMBOLO PER I GIOVANI DI RINNOVAMENTO ELEGANTE E DETERMINAZIONE!
Sin dai suoi primi esordi nello spettacolo televisivo Tempo di danza (1961) Raffaella si è introdotta nelle case degli italiani con gli occhioni e lo sguardo in cui potevano riconoscersi i ragazzi italiani e soprattutto le ragazze dei primi anni ’60 e ’70.
Il contesto storico era quello delle lotte politiche e del movimento pacifista, della guerra in Vietnam, della legge sul divorzio in Italia, della rivoluzione sessuale, degli hippies, del flower power e del rock psichedelico e della prima edizione del festival di Woodstock.
In Italia sono anche gli anni del terrore e dell’inizio dei cosiddetti “anni di piombo”.
I giovani di allora cercavano dei punti di riferimento mediatici che rappresentassero la loro aspirazione al nuovo, al diverso, al rivoluzionario, soprattutto al bisogno di libertà di espressione.
Come passare dall’immaginazione e dal sogno alla concreta realtà?
La televisione italiana ha trovato nella giovane Raffaella una sintesi della maggior parte dei sogni delle allora teen agers e dei giovani che nei salotti con le loro famiglie assistevano agli spettacoli di intrattenimento trasmessi dalla TV di stato.
L’artista è stata la prima showgirl del piccolo schermo in bianco e nero. Ballerina, cantante, attrice, conduttrice e autrice di programmi televisivi: sapeva fare tutto, non solo bene, anche con grande spontaneità e naturalezza.
Con la stessa spontaneità, naturalezza e classe il 9 ottobre 1971, accanto a Corrado aprì la nona edizione di Canzonissima con un abbigliamento che sottolineava la sua esile silhouette e mostrava l’ombelico.
Fatto scabroso e provocante” per l’Italia di quegli anni! Non era mai accaduto!
Nonostante le dure critiche è riuscita a sconfiggere da quel momento, nel corso della sua carriera, tanti tabù legati al corpo delle donne e al loro ruolo sul palcoscenico.
La danza e i testi delle sue canzoni a cominciare da Tuca tuca, Rumore, Fiesta, Forte, Forte, forte, A Far l’amore comincia tu ed altre, insieme ai suoi programmi per la TV sono diventati degli strumenti per mediare una nuova mentalità rivolta ad un pubblico sempre più esigente e in continua evoluzione.
Il suo impegno professionale ha contribuito a diffondere un’arte dell’intrattenimento, che insegnasse a non concepire più il sesso come peccato e ad accettare la fisicità delle ballerine dei corpi di ballo, protagoniste dei varietà televisivi, come pura espressione artistica e frutto di duro lavoro.
Lei, con la sua acuta sensibilità condita con l’inconfondibile sguardo e risata, è riuscita a cogliere i gusti degli spettatori dai quali è stata eletta loro madrina. La Carrà è diventata così tanto popolare da indurre talvolta gli addetti ai lavori a nascondere i dati delle preferenze televisive del grande pubblico.
Un’icona che non farà mai sentire la sua mancanza, perché la nostra Raffaella ormai fa parte delle vite di tutti. Il nostro blog si è soffermato solo su un aspetto del suo carattere e ha voluto restringere il campo sull’inizio della sua attività artistica, che, con “quell’ombelico in mostra”, ha contribuito all’incipit di una rivoluzione dell’eleganza. È proprio da qui che simbolicamente è partito tutto!
Maria Carmela Brandi 6 luglio 2021