Articolo scritto da Maria Carmela Brandi.

Domenica 21 novembre a Tivoli bellissima cittadina alle porte di Roma, in un luogo particolare l’ex chiesa dell’Annunziata, ho avuto il piacere di parlare dell’ultimo lavoro la raccolta di poesie dal titolo Rinascimento del giovane scrittore e poeta riconosciuto più volte in diversi concorsi letterari per citarne alcuni: “Gioacchino Belli”, “Enciclopedia italiana”.

Un’introduzione apre la raccolta di poesie dove l’autore Marco Ambrifi spiega al lettore come da uno stato di torpore dovuto alla mancanza della ragazza che ha amato passa ad un’auto analisi, riconoscendo di avere delle responsabilità nella decisione di lei ad allontanarsi.
Una caipiroska mal combinata nel bel mezzo di una serata di mezza estate lo riporta alla realtà.
Marco parla a sé stesso: “Senza emozioni non si può vivere”.
La penna riprende la sua consueta attività: scrivere e descrivere emozioni che l’autore vuole condividere con i suoi giovani lettori.

Le poesie sono collocate all’interno della raccolta in modo che un lettore attento e sensibile possa percepire l’incalzare del suo grido misto di dolore e di rabbia per l’amore perduto.
L’amara delusione, verso sé stesso, si fonde con un sentimento moderno dell’amore che non è patetico. È un sentimento dignitoso.

La poesia di Marco ricorda i murales di Francesco Camillo Giorgino in arte Millo che hanno come protagonista: l’amore, coppie che si abbracciano e si scambiano effusioni e un cuore di un rosso acceso è sempre presente nelle sue opere che occupano le pareti dei palazzi in varie città italiane anche a Roma.

Nelle poesie da un lato troviamo i versi di una poesia reazionaria ai canoni classici sulla scia della migliore tradizione delle Avanguardie.
Il tono è realistico e le parole sono semplici. La rima è salva e l’uso dell’anafora è martellante come in Guai-Dalì, dall’altra una voce in un immaginario “a parte” di tipo teatrale.
Il protagonista punta lo sguardo su di lei e: “Ti ho persa, perché ti ho data per presenza certa al mio fianco.
Hai resistito ai miei capricci, hai compreso le mie fughe perché seguivo la mia chimera: la libertà.
Il tuo amore includeva anche un sentimento di comprensione verso te stessa: cambierà!
Ho capito solo dopo che la libertà che cercavo e inseguivo è diventata una prigione senza di te”.

L’esperienza sentimentale in questo modo si trasferisce da un piano reale a quello ideale ed assoluto: un grido verso l’infinito.

L’abbinamento dei quadri di autori famosi alle fasi in crescendo della consapevolezza che lei non è più accanto all’autore è originale, un espediente che avvicina i giovani lettori e non all’arte pittorica moderna e contemporanea rappresentativa in questo caso di un’interpretazione della sua realtà interiore descritta come un percorso verso la guarigione e un’altra Lei.

Complimenti Marco!

Ho scelto di leggere:

GUAI-DALI

Devo scordarti e forse ne uscirò
devo pensare a me, già lo so
ma sei più di un pensiero costante
sei qualcosa di molto più importante
sei il colore dei miei occhi
sei le parolacce quando sbrocchi
sei ciò che stavo cercando
sei ciò che stavo dimenticando
mi ricordo la prima volta che ti ho vista
da lì a poco mi hai mandato in fissa
il cuore si è staccato dal petto e non vuol tornare lì
una situazione surreale tipo quadro di Dalì
potrei darti ciò che non hai
potrei dedicarti frasi che già sai
potrei dirtelo ma so già che farai
ma sappi che sei il più bello tra tutti i miei guai

Presentazione del libro “Rinascimento”