L’Uomo Del Mare

Questo articolo è stato scritto e pubblicato da Giacomo Costanzo.

Avanti e indietro,
avanti e indietro,
così l’uomo del mare affrontò tutta la sua vita,
come le onde, che d’inverno si spezzano sul cemento dell’antemurale
e che d’estate rendono nudo il fondale.

Senza paura scelse il suo mestiere
indossando quella strana armatura
salvò vite, ricordi e storie da raccontare,
ma era un uomo di poche parole
il suo cuore forse, rimane conservato negli abissi
come la terra protegge le proprie radici.

Avanti e indietro,
avanti e indietro,
l’uomo del mare conobbe la guerra, la povertà, la solitudine,
ma nulla scalfì i suoi princìpi, i suoi valori e la sua dignità.

Conobbe tutto questo, ma il tutto fu lasciato alle spalle,
sepolto da un carattere taciturno e troppo orgoglioso,
tentando di voltare pagina come fa la primavera
sapendo però, che tornerà l’inverno.

E avanti e indietro,
e avanti e indietro,
e l’uomo del mare si scoprì immortale
lasciando il suo corpo alla terra
e la sua anima al mare
se ne andava l’ultimo palombare.

Mille Piroette – I Diversi Volti Dell’arte presenta: Del Monte all’evento di Mille Piroette

Tanti artisti del blog Mille Piroette per l’evento di domenica, che si terrà presso la splendida sala Riario del Palazzo Vescovile di Ostia dalle ore 19.00. Tra questi anche l’artista civitavecchiese Ombretta Del Monte che parteciperà come ospite speciale.

“Sono lieta di aver ricevuto invito – commenta Ombretta Del Monte – a far parte di un evento dove racchiude varie forme d’arte, ma soprattutto sposo le finalità del blog Mille Piroette- I diversi volti dell’arte è uno spazio diviso in sezioni che ospitano scrittori, pittori, artisti del teatro, musicisti, forme originali di artigianato, arti digitali e per finire un angolo: “Cronache culturali” dove si seguono i fatti culturali nazionali e internazionali.”

“Un luogo virtuale ma ricco di emozioni e umanità – prosegue Del Monte – dove gli artisti in piena libertà possono condividere il loro talento con coloro che amano l’arte in tutti suoi volti.
Il nostro motto coniato dall’artista Marinella Pucci è “SOGNA, OSA, REALIZZA”. Il blog è stato attivato nel maggio 2021 e ha riscosso da subito tanto successo.

I visitatori provengono non solo dall’Europa, ma anche dagli Stati Uniti, dall’Asia e dall’Africa.” Affermano le fondatrici del blog artistico: Maria Carmela Brandi, Ivana Tersigni e Nerina Piras.

Di volta in volta dallo spazio virtuale passiamo a quello reale, il 12 giugno sarà protagonista la musica con il concerto della soprano Olga Angelillo accompagnata al pianoforte da Elena Gurina. Lo spettacolo proseguirà con l’esibizione del musicista pop Matteo Cattani in arte Marte. Sarà dedicato uno spazio al ricordo di Pier Paolo Pasolini con la lettura di un testo tratto da Giovani infelici e di un brano inedito Essere del giovane attore Giacomo Costanzo.

La pittura farà da spalla alla musica con due ospiti speciali che presenteranno i loro lavori: le pittrici Ombretta Del Monte e Anna Cristino. Alla fine della serata saranno estratti i biglietti abbinati ai quadri donati dai pittori del blog che esporranno le loro opere e ad un’opera donata dalla pittrice Anna Cristino:
Paolo Ferroni, Maria Laura Corsi, Rosella Marcovaldi, Ivana Tersigni, Marinella Pucci, Ombretta Del Monte, Nino Baffoni.

Mi Ascolto

Questo articolo è stato scritto e pubblicato da Marinella Pucci.

Nuda e cruda 
La verità ti fa paura.
Corri, scappa, fuggi.
Non vedi che cosi ti struggi?
Scavi un pozzo profondo tra te ed il mondo. 
Quando avrai toccato il fondo saprai dove trovarmi:
qui, in fondo al cuore,
la tua vocina interiore che sa ascoltare i tuoi silenzi, pianti e malumori.
Con lei non hai bisogno di parole ma di apertura di cuore.
Ora che hai trovato il coraggio, scopri che fuggire era un effimero miraggio.
Lasciati andare e liberati dal controllo della mente, quello che veramente conta è vivere il presente.

Amore Perduto

Questo articolo è stato scritto e pubblicato da Giulia Petreri.

Se ti dicessi che ero in un periodo di vuoto.
Un blackout dell’anima.
Un insano spiraglio di follia nell’angolo più remoto della mia mente.
Se ti dicessi che quella sera, prima della tua partenza, ti guardavo con amore e con rassegnazione.
Ti guardavo con speranza e con dolore.
Se ti dicessi che c’era anima lì dove la follia non aveva lasciato spazio per nient’altro e quasi non mi aspettavo di trovarla e sentirla emergere nel fondo di tutti quei palliativi!
Quando niente ha sapore ho trovato gusto! Tu avevi gusto, tu eri sapore, tu eri luce! Eri emozione, la ruota panoramica da cui osservare il bello della vita.
Mi portavi fin su, dove le nuvole si dissipavano per farci vedere meglio.
Eri la prospettiva migliore, per il ritratto migliore, si! Tu eri luce per la fotografia che avrebbe segnato ogni mio ricordo più lucido. Ma eri anche la montagna russa, ed io non sono mai stata capace di resistere sfrecciando senza pensare.
Io dovevo rallentare, avevo bisogno di vivere sulla terra ferma rallentando e fermandomi per riflettere.
Riflettere ecco cosa feci, mi persi nella riflessione finché la mia mente si offuscò.  Persi i tuoi sorrisi, mi persi nei miei dubbi, nella cenere dell’ultima sigaretta fumata senza timori. Se soltanto fossi stata capace di fermare quei rumori nella mia testa. Il ronzio che mi impediva di essere sincera! Ti persi trovandoti!
Mi persi trovandoti, mi persi perdendoti! Adesso riflettere mi porta a te.
Ciò che ci tenne separati, mi incatenò a te e ciò che sfuggì al mio controllo, al mio dunque, al mio rallentare, fu quell’amore che non si placò mai.

Giovani Amanti

Questo articolo è stato scritto e pubblicato da Giulia Petreri.

Ci sarà di riflesso una luna più maestosa
Che al calar del sole avrà proferito parola con l’inferno.
Il silenzio vi troverà poco sopra l’orizzonte
Eccoci nutriti dalla sua nuda essenza
Travolti da un triste destino
A trovarsi i giovani amanti
Si incontrarono solo col pensiero
Perché sotto lo stesso cielo, si erano stretti in uno spietato sonno.
Una cecità tanto vera quanto umana.
Mani lontane, bocche distanti, sguardi rivolti oltre altri orizzonti.
Così diversi se pur identici
Così vivi se pur spenti
Così lontani poiché il tempo non ha favori da cedere e il vento non ha rumori da superare.
Alla prossima eclissi non vedranno che un’ombra
Al prossimo sole non vedranno che il buio
Alla prossima, se mai si incontreranno.
Magari con amore si vedranno.
Magari al calar del sole.
Magari al proferire delle stelle.
Che a guidarli danzando si immedesimeranno per emozione
Ed infine nel loro dolce inferno sarà amore.